Inaugurazione anno formativo della Scuola “Toniolo”, con la presenza di don Maurizio Patriciello, prete simbolo per anticamorra nella terra dei fuochi

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Nella foto don Maurizio Patriciello

Riprendono gli incontri promossi dalla Scuola di formazione all’impegno socio-politico “Giuseppe Toniolo” dell’Arcidiocesi di Campobasso. Il programma del nuovo anno sarà presentato mercoledì 30 novembre prossimo, all’auditorium “Celestino V”, alle ore 18,30, in occasione della presentazione dell’ultimo libro della giovane filosofa, Ylenia Fiorenza, dal titolo “La Beatitudine della Precarietà. Nelle lacrime umane di Cristo”, edito da Laruffa. Un’opera che affronta il grido della precarietà, le sue ferite laceranti, diffuse nella carne dell’esistenza umana, dentro una lettura teologica adeguata per rendere ragione della fede. Presente a questo appuntamento sarà don Maurizio Patriciello, prete di strada, curatore della rubrica religiosa, in onda il sabato pomeriggio su Rai Uno, alla trasmissione A Sua Immagine, e parroco di Caivano, che, da anni, si batte nella denuncia del dramma della “terra dei fuochi”. L’evento, che ha come tema “La dittatura della precarietà alla luce delle beatitudini”, è promosso dalla Scuola Toniolo, in collaborazione con il Centro Culturale Internazionale “Joseph Ratzinger”, il Movimento Cristiano Lavoratori, la Pastorale sociale del lavoro di Campobasso, il Progetto Policoro, l’Associazione “Un Paese per Giovani”. Le conclusioni saranno affidate all’arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano, Mons. GianCarlo Bregantini, che curerà la proclamata necessità di incidere sulle coscienze, sul piano politico delle responsabilità istituzionali, riprendendo la cosiddetta “dottrina di frontiera”. Una chiamata da sempre assunta della militanza cattolica in campo sociale e culturale, riadattata stavolta all’attualità e alle sue emergenze, come quella che vede penalizzate le nuove generazioni, riguardo soprattutto il loro inserimento nel mondo del lavoro.

Don Maurizio Patriciello, uno dei simboli della battaglia condotta nella Terra dei Fuochi per la rinascita del territorio avvelenato dai rifiuti tossici che ha provocato molte morti negli ultimi decenni. La morte non ha risparmiato nemmeno la sua famiglia: suo fratello è, infatti, morto per leucemia. Oggetto di minacce per zittirlo da parte dei clan. Nella sua veste di parroco ha incontrato il boss Carmine Schiavone, uno dei responsabili dell’inquinamento. Gli scrive lettera: “Dicci dove sono i veleni”.

Redazione

CBlive

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