Legge di Stabilità, la Uil Molise: “Molte delusioni per i cittadini della nostra regione”

Tecla Boccardo in questa foto con Visentini
Tecla Boccardo in questa foto con Visentini

“Ecco la legge di stabilità che dovrebbe far capire come il Governo intende programmare la spesa per l’anno prossimo”: così esordisce il comunicato stampa della Uil Molise.

Una legge finanziaria con alcuni tratti positivi e altri negativi, ma nel complesso, secondo la Uil, una manovra senza direzione, insufficiente a promuovere la crescita. L’Esecutivo non ha fatto una scelta di campo: è stato dato un contentino a tutti, secondo le vecchie logiche “cerchiobottiste”, non risolvendo strutturalmente i problemi di fondo. In realtà, siamo in presenza di più manovrine piuttosto che di una linea omogenea e coerente.  Si legge nella nota stampa della Uil.

Nel dettaglio, l’aspetto più negativo è il finanziamento risibile per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego: i 300 milioni stanziati per il 2016 equivalgono a un incremento di soli 8 euro mensili lordi. Questa scelta è in palese violazione della sentenza della Corte costituzionale che ha prescritto la necessità di rinnovare i contratti già a partire dal 2015.

“Quel che è più grave, però – commenta Tecla Boccardo, segretario generale della Uil molisana – è che emerge un’indicazione regressiva: uno Stato che non si preoccupa dei propri lavoratori è uno Stato che non crede nel lavoro. Da noi, in Molise, le molte famiglie che campano con uno stipendio da dipendente pubblico, stipendio che da 8 anni non ha avuto incrementi, non possono che dirsi deluse. E, in generale, meno soldi gireranno, meno consumi, più ristagno dell’economia anche nella nostra regione”.

Sul fronte delle pensioni, poi, è inaccettabile che, nonostante i proclami dei mesi precedenti, non sia stato affrontato il tema della flessibilità in uscita, operazione che avrebbe risolto non solo i problemi dei pensionandi, ma avrebbe creato nuovi spazi per i giovani. Un piccolo passo avanti, tuttavia, è stato fatto con l’introduzione del part-time negli anni antecedenti al pensionamento: era stata una richiesta della Uil, proprio per favorire la cosiddetta staffetta generazionale.

Non va molto bene, invece, per i pensionati: l’equiparazione della no tax area per i pensionati a quella dei lavoratori sarebbe da accogliere con favore, ma la sua operatività a partire dal 2017 ne depotenzia la portata. Sarebbe stato opportuno, peraltro, accompagnare questo provvedimento a una vera riduzione della pressione fiscale sulle pensioni che, nel nostro Paese, resta il doppio della media OCSE. In questo senso, sarebbe stato utile estendere anche ai pensionati il bonus degli 80 euro. “Quante promesse deluse – è sempre Boccardo che parla – per i nonni molisani, costretti a tirare avanti con le pensioni più modeste d’Italia e aiutare le loro famiglie con cassaintegrati, disoccupati, studenti candidati all’emigrazione.”

Sempre sul fronte fiscale, è sbagliata la scelta di innalzare a 3000 euro il tetto per l’uso del contante: non aumenteranno i consumi, non si aggiungerà un centesimo nelle tasche degli italiani e si rischia di incentivare, il malaffare e l’evasione fiscale mai combattuta adeguatamente.

Importante è l’eliminazione delle clausole di salvaguardia: vuol dire che non ci saranno aumenti né di Iva né di accise, mentre con l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa si comincia a ridurre la pressione fiscale che grava sulla maggioranza degli italiani. “Una misura che apprezziamo, anche se ci auguriamo che il Parlamento mantenga la tassazione sulle case di lusso. Per i molisani, molti dei quali sono proprietari di casa, questo vuol dire qualche soldo in più in tasca. È necessario però – osserva Boccardo – avere la certezza che le casse dei Comuni non risentano del mancato introito, altrimenti c’è il rischio di riflessi negativi sull’erogazione dei servizi o sulla tassazione locale che da noi è già molto alta”.

Identico ragionamento e stesse preoccupazioni valgono per il mancato finanziamento integrale del fabbisogno del sistema sanitario. “Sempre meno risorse per la sanità vuol dire meno trasferimenti alle regioni, e per noi, che già un po’ di problemi abbiamo, questo sarà un disastro” e tutto questo si aggiunge al decreto sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie: non ha dubbi la leader della Uil molisana. Mentre “Il piano di contrasto alla povertà, inoltre, è ancora insufficiente e non appare del tutto strutturale per cui sarà complicato, anche in Molise, combattere efficacemente l’allargarsi del numero dei poveri. Bene l’eliminazione di Imu e Irap agricole, che abbassano il carico fiscale per le aziende agricole, vero settore in sviluppo nella nostra regione” .

Secondo la Uil Molise è importante anche il taglio dell’Ires e l’introduzione di una misura di super-ammortamento che può essere una grande opportunità per le imprese per recuperare in produttività e innovazioni di processo. Positive inoltre le misure di ripristino sulla detassazione del salario di produttività e la conferma della decontribuzione (anche se meno conveniente) per le assunzioni a tempo indeterminato che saranno effettuate nel 2016: libererà risorse che ci si augura possano in parte essere utilizzate anche per rinnovare i contratti.

Per la Boccardo: “Praticamente assenti i provvedimenti per il Sud. Anche in questo caso, a differenza dei proclami della vigilia, gli stanziamenti sembrano assolutamente inadeguati. Non c’è traccia di investimenti significativi per le infrastrutture materiali e immateriali che sarebbero, invece, necessari per lo sviluppo di tutto il Paese e, in particolare, del nostro Mezzogiorno”. 

La legge di stabilità inizia ora il suo percorso nelle aule parlamentari e ci si augura che siano confermate le poche scelte positive e che siano modificate le opzioni sbagliate. “Perché ciò accada, la Uil è pronta a mettere in campo ogni azione di confronto e di mobilitazione, in Molise, a Roma, ovunque”.

Redazione

CBlive

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