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Molise, il virus mette in crisi la democrazia

Molise, forse i cittadini non si sentono rappresentati

In Molise il virus sembra aver messo fortemente in crisi anche la democrazia. Continuano ad arrivare, a questa redazione, numerose lettere indirizzate ai rappresentanti del governo. Piccoli e grandi gruppi di cittadini, talvolta guidati da rappresentanti di enti locali, denunciano la cattiva gestione dell’emergenza sanitaria. Questo modo di operare rende evidente la vera crisi della politica molisana: la mancanza di coesione, sia fra i governatori, che fra i  singoli cittadini. La pandemia è una sfida per tutte le regioni, ma il Molise, pur essendo un territorio piccolo, mostra una grave mancanza di coesione. La regione è composta da moltissimi comuni, tuttavia la frammentazione non è solo geografica ma di intenti, con dispersione delle energie che sarebbero necessarie per risollevare la regione.

Contagi fuori controllo

Recentemente l’associazione culturale Giuseppe Tedeschi ha scritto ai presidenti di Camera e Senato denunciando la situazione di estrema sofferenza in cui versa il sistema sanitario regionale del Molise. Oggi ci scrive un gruppo composto, fra gli altri, da ex dirigenti della sanità pubblica regionale; si tratta di una Lettera aperta, indirizzata al Presidente della Regione Molise e al Ministro della Salute, nella quale si sottolinea l’importanza della medicina territoriale che in Molise non risulterebbe essere ben organizzata. I molisani sono allarmati per il repentino passaggio dalla zona gialla alla zona rossa per tutto il Basso Molise. Nella lettera odierna, che vede fra gli autori un ex Presidente del Consiglio Regionale, vengono riportate le recenti dichiarazioni del Prof. Ricciardi sulla situazione Molise: 308 decessi dall’inizio della Pandemia, 1600 positivi attuali e 1600 in isolamento fiduciario. Si richiedono quindi interventi urgenti, e si propone di aumentare i tamponi effettuati e definire un piano efficace di vaccinazione.

Conflitti interni all’amministrazione

Altra criticità descritta è il noto rapporto conflittuale tra il Direttore Generale ASREM, il Presidente della Regione e il Commissario ad acta ministeriale, tale contesto avrebbe creato terreno favorevole ad un fatto gravissimo. In base a quanto apprendiamo dal comunicato, alcuni esponenti del consiglio regionale avrebbero organizzato una raccolta di consensi in cambio di tamponi Covid che l’ASREM avrebbe dovuto garantire. Questo accadimento, si legge, offende la dignità dei cittadini e rischia di legittimare un meccanismo pericoloso di “carità istituzionale”. Si chiede pertanto al Presidente della Regione di intervenire per richiamare gli eletti alla loro etica comportamentale e a diffidarli dal mantenere simili atteggiamenti.
Carola Pulvirenti

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