Riceviamo e pubblichiamo integralmente da Vincenzo Musacchio sulla Scuola della Legalità ‘Don Peppe Diana’

Vincenzo Musacchio
Vincenzo Musacchio

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE DA VINCENZO MUSACCHIO*

“La Scuola della Legalità intitolata a Don Peppe Diana, sacerdote trucidato dalla camorra a Casal di Principe, rappresenta senza dubbio l’iniziativa dedicata alla legalità più bella della mia vita. Abbiamo ricevuto il plauso da numerosi esponenti delle forze dell’ordine e della magistratura molisana e oggi della segreteria generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tante scuole hanno aderito al progetto e per questo siamo davvero soddisfatti. Tanti anche i giovani entusiasti e vistoso il coinvolgimento di quasi tutti i mass media locali. Un solo “piccolissimo” neo. Nessun politico ha sprecato un solo vocabolo per una simile iniziativa. Persino l’amministrazione di Casal di Principe ha sposato la nostra idea al punto che presto andremo lì per tenere alcuni incontri su progetti comuni che intraprenderemo anche con il comitato nazionale “don Peppe Diana”. La mia domanda – credo legittima –è: cosa significa questo silenzio e questa totale assenza della politica? Io lo so! Mi auguro però che ognuno di noi nel suo intimo si dia una risposta! Personalmente sento tra la gente voglia di legalità, di giustizia, di verità e di trasparenza, che si sposano magicamente con un grande desiderio di costruire un futuro migliore per il nostro Molise. Sono stato sempre convinto che la battaglia per la legalità non ha colori politici e si fa sotto un’unica bandiera. Forse per qualcuno (o per tanti) le nostre iniziative sono una “farsa”? Bene, allora si abbia il coraggio di dirlo apertamente! Un vecchio boss mafioso, Michele Greco, al maxi-processo di Palermo disse al giudice che il silenzio spesso fu la loro arma migliore. Il silenzio di cui parlava Greco in quel contesto si chiama “omertà”. Il silenzio in temi come la legalità invece io non riesco a qualificarlo. Non trovo davvero la parola più appropriata. Posso solo dire che la politica doveva essere presente e far sentire il proprio appoggio ad un simile avvenimento, indipendentemente da chi ha organizzato e da come ha organizzato. Invito i cittadini a riflettere profondamente per avere un’idea di cosa può nascere dal silenzio di chi potrebbe parlare e non lo fa! Noi andremo comunque avanti!”.

*Direttore della Scuola della Legalità del Molise Don Peppe Diana

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