Riorganizzazione del servizio idrico, l’assessore Nagni: “Sarà costituito dall’insieme del Comuni, la Regione sarà estranea”

L'assessore regionale Pierpaolo Nagni
L’assessore regionale Pierpaolo Nagninagni

Con riferimento al nuovo assetto organizzativo del servizio idrico che la Regione Molise ha iniziato a delineare con la deliberazione di Giunta n.285/2015, ed in merito agli equivoci che si stanno generando intorno a tale quadro, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, fornisce alcuni chiarimenti.

“Rispetto alla possibilità di istituire l’EGAM (Ente di Governo Ambito Molise per il servizio idrico integrato), occorre evidenziare – scrive Nagni in una nota stampa – che questo non sarà un ente né partecipato, né dipendente dalla Regione, ma sarà costituito dall’insieme dei Comuni e la sua istituzione, che avverrà attraverso un atto deliberativo, è espressamente prevista dall’articolo 7 del D.L. “Sblocca Italia”. Alla Regione resta invece il compito di attribuire, come già fatto peraltro, le funzioni della soppressa A.A.T.O. (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale).

È anche vero, poi, che lo Statuto regionale, all’articolo 16, prevede la necessità dell’adozione di una legge regionale per “… l’istituzione e la soppressione di enti e aziende dipendenti dalla Regione e la partecipazione ad associazioni, società ed enti pubblici” e l’EGAM si configura come ente “dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia organizzativa e patrimoniale, per l’unico ambito territoriale ottimale del Molise, al quale partecipano obbligatoriamente i Comuni ricadenti nel territorio regionale”.

Quello che stiamo realizzando  – sottolinea l’assessore Nagni è, di fatto, un percorso già tracciato, rispetto al quale la Regione Molise, anche in ossequio alla scadenza dei termini dettati dal DPCM del 15.05.2015, ha provveduto ad adeguarsi evitando così l’avvio di uno sconsigliabile procedimento di infrazione a carico del sistema regionale.

Mi preme precisare che, in questo quadro di riassetto, il Molise è stato preso a modello anche da altre regioni che registrano ritardi negli adeguamenti per potersi rimettere in carreggiata, penso, ad esempio, alla Campania e alla Calabria.

Quanto fatto finora, grazie al lavoro della struttura preposta, concretizza il primo step del complesso processo di riordino dell’intero sistema idrico molisano. Un percorso nell’ambito del quale saremo accompagnati dal Ministero dell’Ambiente, che proseguirà attraverso proposte normative tese all’abrogazione delle vecchie e oramai incongrue norme regionali.

Detto questo, appare prematuro immaginare, oggi, un futuro di Molise Acque con ruoli diversi da quelli attuali. Solo a seguito delle decisioni degli enti locali che avranno costituito l’EGAM, infatti, sarà possibile prospettare il coinvolgimento dell’Ente che oggi si occupa di captazione e grande adduzione, all’interno di un quadro gestionale complessivo decisamente più ampio, che vada dalle sorgenti alla depurazione e che concretizzi la persistenza, nella nostra regione, di una gestione del bene comune acqua totalmente pubblica.

Ecco perché – conclude Nagni –  agli enti comunali e a chi oggi interviene su questo tema generando confusione, rivolgo l’appello accorato di abbandonare qualsiasi volontà di strumentalizzazione e adoperarsi affinché il processo di riassetto complessivo del servizio idrico e l’istituzione dell’EGAM possa concludersi al più presto”. 

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