Politica

Tpl, il M5S rivendica la bontà dell’impianto normativo delle Legge regionale impugnata dal Governo. “Niro si dimetta”

Dopo che il CdM ha impugnato la legge regionale sul TPL, il Movimento 5 Stelle chiede la testa dell’assessore Vincenzo Niro. 

“Se non si interverrà per correggere le criticità segnalate, la Legge regionale numero 22 del 30 dicembre 2019 passerà al vaglio della Corte Costituzionale. Ma, a differenza di quanto sostenuto da Niro, non è il lotto unico ad essere stato osservato”, dicono i consiglieri Greco, Primiani e De Chirico in conferenza stampa.

“Occorre fare chiarezza. Infatti il Consiglio dei Ministri ha espresso perplessità sul solo comma 2 dell’articolo 3, che prevede la modifica dei ‘contratti ponte’. Avevamo proposto questo emendamento, nelle more dell’espletamento della gara, col fine ultimo di tutelare i dipendenti. Esigenza legittima, che rivendichiamo, ma questo tipo di tutela è già prevista dall’ordinamento vigente e il comma osservato ‘nulla toglie e nulla aggiunge’ alla ratio della legge. Il vero motivo dell’impugnativa, infatti, come si legge sulla delibera del C.d.M., è che prevederebbe un’implicita conferma di quei contratti, prorogando la validità degli attuali affidamenti alle imprese private concessionarie già operanti, nonostante il termine ultimo del 3 dicembre 2019.

Termine che, fissato dalla normativa comunitaria, stabilisce la fine del periodo transitorio ed il limite ultimo accordato agli Stati membri per conformarsi alle disposizioni dettate dall’articolo 5 del regolamento CE n. 1370/2007 in materia di gare di appalto. In pratica, viene ribadito che il contratto doveva essere aggiudicato entro il 3 dicembre 2019 e, tassativamente, con ‘procedura di gara equa, aperta a tutti gli operatori’, nel rispetto dei ‘principi di trasparenza e di non discriminazione”.

Per i 5 Stelle, “restano dunque in piedi i pilastri della norma licenziata a dicembre, il lotto unico e la procedura aperta, che abbiamo voluto fortemente per rendere la futura gara appetibile ai grandi gruppi, anche internazionali.

Per mantenere i buoni risultati raggiunti con quella norma ed evitare ulteriori rallentamenti, compreso il vaglio della Corte Costituzionale, abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio monotematico e presenteremo noi stessi una proposta di legge per abrogare il comma contestato”.

Per i consiglieri  pentastellati  però in questa vicenda, “emerge l’inadeguatezza dell’assessore Niro: perché il lotto unico non vìola alcuna norma comunitaria in materia di tutela della concorrenza, assunto sul quale era basato tutto il suo progetto di sdoppiare la gara di appalto in due lotti; in secondo luogo perché, se la Regione non è riuscita ad aggiudicare il contratto entro i termini previsti, la responsabilità è solo sua che, nonostante le promesse, ha voluto a tutti i costi perseguire un progetto più complesso e differente da quello previsto dalla legge vigente, di fatto rallentando l’iter”.

“Il solo risultato della sua opera da assessore ai trasporti – dicono i Cinque Stelle – è che oggi siamo costretti ad andare avanti in maniera illegittima ed estemporanea, come affermato dal Consiglio dei ministri, con i milionari affidamenti diretti a privati come Larivera e Sati. Affidamenti diretti, che si ripetono pretestuosamente dal lontano 1 gennaio 2004. Sembra quasi, a pensare male, che tutto sia stato studiato a regola d’arte per perdere altro tempo e continuare ad agire in deroga alla legge. Già a marzo 2019, il Consiglio regionale aveva dato un indirizzo all’esecutivo, chiaro ed unanime: accelerare la redazione del bando per l’assegnazione del servizio, considerando un adeguamento dei servizi minimi; rivedere i contratti ponte, nelle more dell’aggiudicazione della gara, rimodulando il costo chilometrico e garantendo maggiori tutele per i lavoratori. Nulla di tutto ciò è stato fatto. Disattendendo tutti gli impegni ricevuti dal Consiglio, l’assessore Niro ha più volte rimandato le procedure di gara e, ad oggi, non è stato pubblicato alcun bando. Nel prossimo Consiglio monotematico chiederemo al Presidente Toma di avocare a sé la delega ai Trasporti, affinché si possa procedere senza tentennamenti all’avvio delle procedure di gara. Il Trasporto Pubblico Locale in Molise versa in condizioni indecorose, con mezzi fatiscenti che prendono fuoco e lasciano a piedi gli utenti, è affidato in deroga alle leggi vigenti, senza gara, ed è arrivato a costare il 40% in più”.

“Se non basta questo per definire fallimentare la gestione Niro, – dicono i 5 Stelle – non sappiamo cos’altro dobbiamo aspettare. I cittadini meritano un trasporto pubblico di qualità e lui non è stato in grado di fornirlo. Questo è un dato di fatto”.

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button