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“Comunicare è vita”: la IV C della Don Milani premiata in Abruzzo con la poesia che infrange le barriere della disabilità

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Gli alunni della IV C della Don Milani

FABIANA ABBAZIA

La comunicazione aumentativa alternativa cerca di infrangere le barriere della disabilità. Lo fa utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per potersi comprendere: disegni, gesti, segni, vocalizzazioni e tecnologie avanzate. Un mondo nuovo che può essere costruito insieme a chi ha bisogni comunicativi complessi e che ha permesso, alla scuola primaria Don Milani dell’Istituto Comprensivo Petrone di Campobasso, di ricevere un importante riconoscimento. “Comunicare è vita”, la poesia elaborata dagli alunni della classe IV C dell’Istituto ha infatti vinto, classificandosi al secondo posto nella categoria gruppo, il Concorso di poesia ‘Franca Marollo’  – tema Disabilità, organizzato dal Rotary Club Molise e Abruzzo Campus. La premiazione, nel corso della quale è avvenuta la consegna dell’onorificenza si è tenuta lo scorso 2 giugno a Roseto degli Abruzzi. Per tutti gli studenti della classe anche uno zainetto sportivo, simbolo della manifestazione.

Numerosi anche i genitori che hanno voluto accompagnare i piccoli allievi a ritirare il premio, frutto di un percorso didattico-formativo biennale sulla comunicazione aumentativa alternativa, curato dalle insegnanti Sonia Gianfelice,  Paola Reale e Annamaria Santoro, supportato dalla pedagogista Elena Salvatore e supervisionato dalla scuola  Benedetta D’Intino di Milano.

La poesia racconta di Marco, del suo mondo senza parole che però non gli impedisce di comunicare, perché con il supporto di docenti ed esperti ha scoperto modalità del tutto nuove, che non lo fanno sentire escluso. Marco è come tutti gli altri bambini, gli piace correre, ma va matto anche per gli ascensori. I suoi cibi preferiti sono pizzette e tarallini e non ama particolarmente studiare, ma la sua vera passione è sfogliare le foto con gli amici.

Marco sa anche che chi lo incontra la prima volta “va nel panico totale”. Ma lui non si preoccupa di questo. La diversità non gli fa paura, perché lo sa che è importante solo trovare un altro modo per comunicare.

Tra simboli, disegni e parole il testo premiato spalanca una finestra sulla disabilità e sul modo in cui la scuola dovrebbe promuovere simili esperienze per poter guardare alle differenze come risorse e non certo come ostacoli.

A raccontare del processo conclusosi con questo significativo riconoscimento direttamente le insegnati della classe, che spiegano come “la prima fase e il primo anno di realizzazione del progetto siano stati caratterizzati da foto di oggetti e azioni reali.  Durante l’anno scolastico appena terminato – proseguono – sono stati, invece, introdotti i cosiddetti Pecs, ovvero i simboli standard della comunicazione aumentativa alternativa”.

Diverse le attività con le quali sono stati coinvolti gli alunni e grazie alle quali hanno avuto modo di sperimentare l’opportunità di comunicare con disegni e simboli esperienze personali e cosa a loro piace maggiormente.

Alla fine di un intenso percorso gli allievi hanno descritto il loro compagno Marco con foto e simboli standard in una poesia che rende chiaro il messaggio di come sia “impossibile non comunicare”. E non fa nulla se bisogna trovare modi differenti, se bisogna ragionare mettendo da parte i processi standard.  Le cose più belle in fondo nascono con la creatività e grazie alla voglia di avvicinarsi all’altro, partendo proprio da quelle differenze capaci di cementificarsi poi in amicizie vere e sincere.

 

Redazione

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