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Lupi, cronaca di una trasferta in una domenica di sole. Il Campobasso si difende bene e dagli spalti tornano i cori della Curva Nord degli anni ’90

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I tifosi del Campobasso a Fano (Foto di Riccardo Coccaro, dal sito ufficiale club)

ANDREA VERTOLO

Il piacevole sole primaverile ha regalato una sana giornata di sport e di goliardia per i circa 50 tifosi rossoblù giunti al ‘Mancini’ di Fano. Una sfida, quella tra i granata di casa e i molisani, che ha visto un’ ottima cornice di pubblico e un buon tifo per tutta la gara.

L’Alma Fano cominciò la sua rincorsa alla capolista Maceratese proprio dalla vittoria in terra molisana, con un rocambolesco 3-2 ai danni del Campobasso. Le motivazioni tra le due compagini sono molto diverse, con i padroni di casa che si giocano il tutto per tutto per continuare a credere in un finale di stagione aperto a clamorosi capovolgimenti in vetta alla classifica, e i ragazzi di mister Vullo che vogliono blindare il quarto piazzamento e la conquista dei play off. Anche per questo dietro il lungo striscione ‘Panthers Fano Ultras Granata’ campeggiante in curva, si raccolgono migliaia di voci e di sciarpette dei tifosi fanesi che a ritmo di tamburi sosterranno la squadra di casa fino al fischio finale.

Animi sicuramente più distesi tra i tifosi del lupo che hanno affrontato i circa 700 chilometri con macchine e pulmini. Non è mancherà l’apporto dei tifosi giunti dalla vicina Bologna che quest’anno sono stati più che mai presenti ad ogni trasferta marchigiana e non solo. Tutto fa presagire ad un bella domenica di tifo anche da parte campobassana e infatti, nell’arco dei 90 minuti di gioco, i tifosi rossoblù accompagnati dalle immancabili pezze ‘Smoked Heads’ e ‘Nucleo Zasso’, daranno vita a un sostegno continuo ai giocatori in campo, affiancando al classico repertorio domenicale anche cori storici e goliardici che non si ascoltavano da tempo.

Un coro tra i tanti che ha fatto sorridere e divertire i presenti, intonava: “ma quann’u mitt’ a Beneduce” ricordando cosi un leitmotiv della Curva Nord negli anni ’90. Il mister dei molisani sicuramente non conosce il giocatore decantato, magari per sbloccare lo 0-0 che si sta impadronendo della gara ripensa amareggiato allo squalificato Vitelli che, dato l’andamento e la lunghezza delle squadre negli ultimi minuti, avrebbe avuto le condizioni perfette per risolvere un’ ulteriore partita.

In campo il Campobasso è quadrato, si difende bene dagli attacchi della squadra di casa e prova anche a fare sua l’intera posta in palio. Dai gradoni del ‘Mancini’ si sentiranno spesso boati ad accompagnare le ripartenze del Fano ma il gol, che avrebbe permesso ai granata di mantenere inalterate le distanze dalla Maceratese non arriva. Al fischio finale alcuni giocatori marchigiani si lasciano cadere a terra dalla fatica e dalla delusione per un pareggio che ha lasciato alla capolista, vincente anche in questa giornata, due punti che probabilmente sanciscono definitivamente il primato dei biancorossi.

La curva fanese chiama a raccolta i giocatori per applaudire il loro sforzo e intona cori di sostegno per caricare i propri beniamini in vista del sentito derby contro la Vis Pesaro. Applausi si registrano anche tra i tifosi rossoblù e i giocatori per un punto che appaga la piccola carovana giunta per l’ultima trasferta di campionato in terra marchigiana. La vittoria del Chieti avvicina gli abruzzesi al Campobasso e il quarto posto dovrà essere difeso con i denti nelle ultime partite, ma c’è ottimismo in casa dei lupi per un campionato che comunque ha dato ciò che in molti speravano, non solo in termini di classifiche ma anche e soprattutto in luogo ad aggregazione e affiatamento alla maglia. Si torna a casa contenti di aggiungere un punto pesante alla classifica e di aver condiviso una domenica piena di sole e di risate con i compagni di sempre, mai stanchi di girare lo stivale per questi colori.

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