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Immigrati in un Molise in sofferenza: trend di arrivi in vertiginosa crescita e disoccupazione regionale a livelli record

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MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Il problema immigrazione non è di per sé legato alla presenza dell’immigrato, quanto più sull’inadeguata politica locale che non riesce a gestire la situazione, non favorisce la scolarizzazione, l’integrazione e l’inserimento nella società. Eppure il problema esiste e lo dimostrano i dati allarmanti trasmessi nel dossier del Ministero degli Interni, aggiornati al mese di febbraio 2015: il trend di sbarchi in Italia è in evidente aumento. La preoccupazione maggiore è che in soli due mesi del nuovo anno, la presenza degli immigrati in Italia è cresciuta del 43 percento.

Per il caso specifico del Molise, rispetto a dicembre 2014, in questi primi due mesi del nuovo anno c’è stato un lieve calo totale: da 713 persone presenti in regione nel 2014, oggi ci sono 704 immigrati che alloggiano in strutture temporanee di cui 443 posti del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) per un totale di 1147 persone, pari al 2 percento. Un numero abbastanza alto se si considera che gli immigrati presenti nella più grande regione abruzzese sono pari all’1 percento.

Così all’indomani dei dati ufficiali, Sergio Mattarella chiede aiuto all’Europa perché: “È un problema non solo italiano ma anche dell’Unione Europea”, dice il neo Presidente  della Repubblica mentre Roberto Calderoli della Lega fa un appello: “Stop sugli sbarchi perché non è più questione di Mare Nostrum ed altro ma il nostro Paese è pieno di disoccupati e non possiamo più permetterci di fare beneficenza”.

In effetti gli ultimi dati Istat evidenziano uno stato di sofferenza massima per il Molise che registra un numero di disoccupazione di 15,8 percento, chiaramente oltre la media nazionale pari a 12,5 percento. Una disoccupazione galoppante che lascia a casa un giovane molisano su due.

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