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Marzo sarà il mese delle iniziative ‘Green Act’. Il Molise quanto è moderno, competitivo, giusto e pulito?

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MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Il premier Renzi per il prossimo mese di marzo darà spazio alla ‘Green Act’, favorendo varie iniziative di politica ed economia ‘green’, volte ad una società più ecosostenibile. Su questi presupposti, Legambiente ha stilato undici punti che si muovono verso una ‘politically green’. Alla luce di questi obiettivi per il Molise la domanda sorge spontanea: “Quanto è ‘green’ questa regione?”. Una domanda alla quale si può rispondere con i fatti, seguendo gli undici punti di Legambiente.

  1. Fiscalità green: Secondo questa considerazione, chi inquina paga. Un primo passo sarebbe l’ultima iniziativa messa in atto dai grillini che, contro le affissioni abusive e il volantinaggio smodato, hanno ripulito la città di Campobasso. Ancora troppo lontana però dalla forma mentis di “chi inquina, paga”: prendiamo per esempio il caso dell’imbrattatore seriale Pensa, quello che ha indignato tutta la città di Campobasso e che, se non colto in flagranza di reato non può essere condannato. Sul paradosso della situazione era stato lo consigliere comunale Simone Cretella a denunciare di nuovo i murales ed a soffermarsi anche sulla possibilità di inasprire le pene per questi reati: una semplice denuncia non basta se poi si continua a reiterare, fin quando non si viene colti di nuovo in flagranza.

 

  1. Città rigeneriamole: Questo obiettivo proposto da Legambiente è un buco nell’acqua per il Molise. La regione è riconoscibile soprattutto per gli ecomostri. Per non allontanarci molto, nel cuore del capoluogo abbiamo la colata di cemento del Terminal autobus, inutilizzato e incompiuto. La lista è lunga: per non allontanarci molto da Campobasso, basta andare in zona Selva Piana e, tra promesse da marinaio e ipotesi di progetti, da anni il complesso sportivo verte in condizioni di degrado e d’insicurezza, con annesso il pattino dromo, completamente inutilizzabile.

 

  1. Bonifiche: è la voce che crea maggiore rabbia per una regione che è stata presa di mira come discarica per rifiuti tossico nocivi. È stata tutta l’area del Matese, quella del isernino-venafrano e non immune la costa tra Termoli e Campomarino a diventare luogo ghiotto per la camorra interrando i rifiuti industriali. Nonostante tutto in Molise non esiste un registro tumori che permetta di compiere studi epidemiologici sul picco di patologie oncologiche e soprattutto questo significa neanche riconoscere i focolai di inquinamento ed intervenire con bonifiche mirate.

 

  1. Energia Rinnovabile: Per questa voce, il Molise è stato preso di mira dall’eolico selvaggio. Regolamentato dalla legge regionale n.22 del 7 agosto 2009 che ha eliminato il limite massimo di pale eoliche da installare sul territorio, ad oggi nella piccola regione si contano già 5 mila aerogeneratori.

 

  1. Rifiuti Urbani: in questo caso per muoversi verso un modello green, Legambiente propone di ridurre e riciclare. Su questo punto, nonostante i comuni molisani a fare la raccolta, siano ancora troppo pochi a salire sul podio dei ‘Comuni Ricicloni 2014’ è stato il piccolo paese di Cercepiccola.

 

  1. Mobilità Nuova fa riferimento a quel modello di ‘Slow city’ molto diffuso in nord Europa e in città come Venezia e Firenze dove si dice ‘no alle automobili’, si lasciano le aree verdi e quelle pedonali. Tutto questo non accade a Campobasso, definita non solo ‘città–cemento’ ma soprattutto città-parcheggio’ dove non esistono piste ciclabili, zone a traffico limitato ed aree pedonali.

 

  1. Natura e Turismo sono due punti che si completano. Se la natura – aree protette o Parco Nazionale – venisse in Molise ampliamente valorizzata, incrementerebbe anche il settore del turismo m tutto questo non è nella forma mentis.

 

  1. Dissesto Idrogeologico: considerando che la regione, oltre ad essere ad alto rischio sismico, rientra in zona rossa anche per i dissesti ed in Molise non c’è un piano di prevenzione per le emergenze o comunque è tutto ancora in fase di stallo. Questo significa che, in caso di frane o altre calamità naturali, in regione si interviene solo a tragedia avvenuta.

 

  1. Trasporto: questa è una vera piaga che ha portato un poco lodevole scettro al Molise. Nel dossier ‘Pendolaria 2014’ la linea Campobasso-Roma è stata incoronata come la peggiore d’Italia. A questo va sottolineato l’inesistente collegamento con l’Aquila, e quindi con la regione Abruzzo, e non da meno efficiente il la tratta ferroviaria Campobasso-Napoli.

10. Risorse Europee 2014-2020: fa riferimento a circa 100 miliardi di euro disponibili per affrontare le emergenze ambientali e che Legambiente spera di non isperdere ma razionalizzare senza che si perda tutto nei soliti iter burocratici.

Considerati tutti i punti che rendono una regione ‘politically green’, la domanda da porsi nasce spontanea: “Quanto è moderno, competitivo, giusto e pulito il Molise?”.

 

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