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L’estate di San Martino ‘bacia’ la 45esima edizione della Su e Giù. In 5mila per dire sì allo sport e alla solidarietà e no alla violenza

Una splendida giornata di novembre ha accompagnato i campobassani che hanno preso parte alla 45esima edizione della Su e Giù, promossa dal gruppo sportivo Virtus.

Piazza della Vittoria, colma di gente in abiti sportivi,  è stata presa letteralmente d’assalto per lo sparo d’inizio.

Nei pressi del monumento dei Caduti, come di consueto alle 10, il sindaco Antonio Battista ha dato il via alla gara. Presente al fianco del primo cittadino, Erica Cipolloni, campionessa delle Fiamme Oro, che ha preso parte all’iniziativa per la connotazione sociale e di contrasto alla violenza sulle donne, data alla manifestazione dalla Polizia di Stato, unitamente al Comune capoluogo.

A distanza di nemmeno mezz’ora dall’inizio della maratona, la 45esima edizione ha avuto già i suoi vincitori: Michele D’Alessio della Polisportiva Molise, Gabriel Tomaro dell’Avis Campobasso e Silvio Alberto della Virtus. Prima donna classificata, invece, Ilenia Nicchiniello.

Anche per il 2018 la Su e Giù ha registrato un boom di presenze con oltre 5mila partecipanti.

La connotazione sociale data quest’anno all’iniziativa, oltre al messaggio contro ogni forma di violenza, lanciato dagli organizzatori insieme alle Forze dell’Ordine, si è riscontrato anche nel tema scelto per l’immancabile medaglia disegnata dal maestro Domenico Fratianni, ispirata al tema della migrazione.

In piazza Vittorio Emanuele, inoltre il Comitato Molise Pro-Venezuela con i volontari dell’associazione ‘Padre Giuseppe Tedeschi’ sono stati accolti con i colori, le magliette, i simboli e le bandiere del Venezuela, determinando un connubio perfetto tra sport e solidarietà.

“Per i tanti italo-venezuelani rientrati in Molise e alle prese con problemi di ogni natura, compresi i contatti coi loro familiari rimasti intrappolati in Venezuela, – dicono dal comitato e dall’associazione – questo gesto è una luce che restituisce speranza e fa sentire meno sole le troppe famiglie che soffrono sotto i nostri occhi e che noi non riusciamo a scorgere e men che meno a vedere”.

Redazione

CBlive

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