Cronaca

Fermato il cinquantenne che ha sparato alla porta d’ingresso del Bar Europa: movente passionale

È stato fermato dalla Polizia l’uomo che, la scorsa notte, ha esploso un colpo di pistola contro la porta d’ingresso del Bar Europa. Un motivo passionale alla base del gesto.

Ad accorgersi del proiettile, esploso contro la vetrina, erano stati alcuni dipendenti questa mattina, 23 maggio, quando dopo il giorno di chiusura erano andati ad aprire il bar. Subito sul posto la Squadra Mobile, la Volante e la Scientifica per i rilievi di rito.

Le indagini in poco tempo hanno portato la Polizia ad individuare il responsabile che è stato ascoltato dagli inquirenti e che ha confessato le sue responsabilità.

Il cinquantenne campobassano è stato denunciato dalla Polizia di Stato per atti persecutori, tentata estorsione, danneggiamento aggravato, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco e munizioni.

La Squadra Mobile ha avviato le immediate indagini, non supportate da immagini di videosorveglianza a causa di un temporaneo guasto tecnico dell’impianto.

Le investigazioni si orientavano verso una pista passionale, in particolare verso l’indagato, che aveva avuto una relazione sentimentale con una donna dipendente del bar, finita per decisione della donna.

L’uomo, preso dalla folle gelosia, aveva attribuito la fine della storia al fatto che la ex compagna avesse iniziato l’attività lavorativa nel bar, dovendosi quindi relazionare con i clienti e gli altri dipendenti.

Per questo, aveva iniziato a seguire la donna dopo l’epilogo della relazione sentimentale, pedinandola e molestandola ripetutamente, controllandole il telefono in cerca di indizi su rapporti  con altri uomini, e arrivando persino a minacciarla di diffondere immagini private qualora la ex compagna non avesse concluso il contratto di lavoro con il bar.

Pertanto l’esercizio commerciale era diventato la sua ossessione, ancor più dopo l’allontanamento della donna amata, tanto da determinarsi a lasciare un segno tangibile della folle gelosia che aveva per lei.

La Squadra Mobile ha individuato, quindi, in tempi record l’uomo e, dopo averlo condotto in Questura, lo ha sottoposto all’esame dello “stub” per trovare segni di esplosivo. A quel punto il reo ha deciso di collaborare, fornendo dichiarazioni spontanee.

Successivamente davanti al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Campobasso, Nicola D’Angelo, alla presenza del difensore di fiducia, l’uomo ha reso ampia confessione, ravvedendosi del gesto compiuto nella notte e fornendo indicazioni alla Polizia per il recupero della pistola e dei proiettili che sono stati sequestrati.

Nello specifico si tratta di una pistola Glock calibro 9×21 semiautomatica, che l’uomo deteneva illegalmente.

Redazione

CBlive

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