Cronaca

Mattanza in Molise: chi è il vero animale? L’uccisione della volpe è solo l’ultimo fenomeno di una escalation di sevizie e crudeltà

Animali seviziatiMARIA CRISTINA GIOVANNITTI

L’allarme è per il numero di animali torturati ed assassinati che, in Molise, sta crescendo vertiginosamente. Fa accapponare la pelle la notizia dell’uccisione di una volpe avvenuta dopo ore di sevizie in località Solfatara, tra Roccaravindola e Pozzilli. Dopo struggenti agonie la volpe, capitata nelle mire di alcuni barbari, è stata legata ad una staffa per la coda e le è stato messo un petardo in bocca. La dinamica raccapricciante denota tutta la mostruosità con i quali i bruti assassini si sono divertiti ad uccidere un animale indifeso. Così, in un breve excursus, delineiamo il Molise violento verso gli animali, quello che ha come focolaio la zona isernina e si irradia in tutta la regione.

Era il novembre del 2010 nel territorio di Vastogirardi, all’altezza di un’area verde dove c’è il campo da calcio, quando casualmente alcuni ricercatori di funghi si sono trovati davanti una scena raccapricciante: un cane beagle da caccia, impiccato barbaramente al ramo di un albero. Una crudeltà inaudita.

A Venafro, invece, nel marzo 2011 nel cassonetto dell’immondizia la Polizia Municipale trova, chiusi in una busta, dei cuccioli di cane gettati come se fossero immondizia e legati ancora dal cordone ombelicale. Cuccioli che, fortunatamente e grazie alla loro forza di volontà, non sono morti.

Nel giugno del 2013 a S.Elena Sannita, ad’Isernia, un’intera cucciolata di soli 2 mesi circa è stata lanciata dal ponte alto ben 5 metri, per il semplice gusto di sbarazzarsene così con tale violenza ed ignoranza. Il 2013 si è chiuso anche con la spietata morte di un cervo nel Parco Nazionale di Abruzzo e Molise che, dopo essere stato torturato, è stato decapitato e gettato in una scarpata. Senza dimenticare, sulla scia dell’orsa Daniza, l’orso marsicano Stefano ucciso con tre colpi di fucile da un bracconiere e trovato sul Monte Marrone, versante molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Non da meno il 2014 che registra per il Molise, fino ad oggi, un numero in crescita di violenze su animali. Nel marzo di quest’anno sempre a Pesche, nell’isernino, sono stati avvelenati 6 cani, di cui uno è morto solo dopo ore di atroce agonie. Le polpette killer ripiene di antigelo sono un modus operandi tipico della zona perchè, sempre nello stesso periodo, altri 5 cani, tutti di proprietà e microchippati, sono stati avvelenati. Ed anche l’estate 2014 in Molise non è stata immune a questo tipo di violenza: ad agosto un sessantenne di Isernia è stato denunciato perché ha gettato il proprio cane, un meticcio, dalla sua auto in corsa lungo la statale. Per fortuna è stato acciuffato grazie ad alcune immagini della video sorveglianza e soprattutto grazie ad un testimone oculare. Una violenza che si somma alla cattiveria gratuita che, pochi giorni prima, si era verificata ad Agnone dopo un trentenne, inspiegabilmente, ha imbracciato il fucile ed ha sparato al suo cane.

La legge punisce con il carcere tutti coloro che maltrattano o uccidono animali, che siano propri o meno, poiché dietro tale efferatezza nella violenza c’è il dolo. Ecco che l’art.544 bis c.p. punisce con una reclusione che va dai 4 mesi ai 2 anni tutti coloro che uccidono animali mentre, oltre al carcere che va dai 3 ai 18 mesi (art. 544 ter. c.p.) c’è anche una multa da pagare che si aggira tra i 5 ed i 30 mila euro.

Questa la cattiveria gratuita di una parte del Molise e così ci si chiede: chi è il vero animale? La denuncia, da parte di chi vede e di chi sa, è la strada migliore per frenare questa gratuita brutalità.

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