Cultura

Indagini difensive tra esigenze investigative, garanzie e diritto di cronaca, a discuterne a Rocchetta a Volturno giornalisti e avvocati

Alcuni autorevoli esperti nel settore delle indagini nel procedimento penale, che hanno collaborato alla risoluzione dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni, tra i quali Cogne, Novi Ligure, Erba e Perugia, si sono ritrovati, sabato 20 ottobre 2018, nella suggestiva sala del Museo Internazionale delle Guerre Mondiali di Rocchetta a Volturno, per discutere del complesso e delicato rapporto tra scienze forensi, criminologia e informazione.

Il convegno, dal tema “Le indagini difensive tra esigenze investigative, garanzie difensive e diritto di cronaca”, accreditato dagli Ordini degli Avvocati di Isernia e dei Giornalisti del Molise, è stato moderato dall’avvocato Duilio Vigliotti, che ha diretto il dibattito per l’intera giornata di approfondimento e confronto.

Ha introdotto i lavori, Giuseppe Pardini, docente di Storia Contemporanea all’Università degli Studi del Molise e direttore scientifico del Museo Internazionale delle Guerre Mondiali, che, dopo i saluti istituzionali della presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Pina Petta, ha sottolineato l’importanza del tema trattato, nonché la soddisfazione per la forte sinergia che si è creata tra gli ordini coinvolti.

Presente anche il consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Vincenzo Cimino.

Il confronto si è aperto col contributo del generale Romano Schiavi, tra i massimi periti italiani per esplosivi ed armi degli ultimi cinquant’anni, tra i tre consulenti chiamati per la prima istruttoria sulla strage di piazza della Loggia. Il professore, dopo aver ricordato alcuni casi seguiti, ha sottolineato l’essenzialità della scena del crimine per individuare il colpevole ed arrivare alla verità degli episodi criminosi.

Sono intervenuti, successivamente, Marina Baldi, genetista forense, direttore tecnico Laboratorio Eurofins Genoma Group, responsabile Legalgenetics Srl, con un intervento dal tema “Il DNA come prova regina: studio di casi pratici”; Rosa Maria Di Maggio, geologo forense, responsabile per l’Europa della IUGS, che ha discusso dell’uso della geologia forense, e Maria Ausilia Simonelli, professoressa di Sociologia giuridica e docente di Diritto e Crimonologia dell’Università degli Studi del Molise, con un intervento dal titolo “La criminologia: nascita, oggetto, metodi”.

Nel pomeriggio, invece, hanno preso parte al confronto Raffaella Sorropago, perito balistico e consulente di balistica forense, istruttrice di tiro tattico difensivo, esperta in BPA e metodi cromogeneci, che ha discusso del contributo della balistica forense nell’analisi della scena del crimine, Giuliana Iannetta, avvocato e giornalista, con un intervento sul delicato rapporto tra intercettazioni, garanzie difensive e diritto di cronaca, e il professor Silvio Garofalo, docente di Genetica medica e di Storia della medicina all’Università degli Studi del Molise, che ha evidenziato i limiti scientifici della prova del DNA.

A chiudere la giornata, Gemma Marotta, docente di Criminologia all’Università La Sapienza di Roma, che ha sottolineato l’importanza del profilo criminale sia durante le indagini che per tutto il corso del procedimento penale.

Redazione

CBlive

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