Con il decreto ministeriale che istituisce il Comitato di gestione provvisoria del Parco nazionale del Matese, esplodono le polemiche in Molise.
Il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico regionale attaccano duramente la composizione dell’organismo, accusando il centrodestra di aver scelto figure rispondenti a logiche di partito, più che a reali competenze nella gestione di aree protette.
Il Comitato, presieduto da Andrea Boggia (Fratelli d’Italia) e composto da rappresentanti di ministeri, Regioni, Ispra e associazioni ambientaliste, vede come unico molisano il rappresentante regionale Domenico Izzi, mentre quattro dei sei componenti provengono dalla Campania. Una sproporzione che, secondo le opposizioni, mette a rischio il peso decisionale del Molise e alimenta i timori che anche la sede del Parco possa essere collocata in Campania.
“Le barricate alzate nei mesi scorsi dal centrodestra erano solo fumo negli occhi – afferma il consigliere M5S Primiani – e il risultato è un organismo a trazione campana. In un momento così delicato servivano figure di visione e competenza, non nomine di bandiera”.
Sulla stessa linea le consigliere regionali del PD, Micaela Fanelli e Alessandra Salvatore: “Questo metodo di selezione ignora le esigenze e le specificità del nostro versante del Matese. Non abbiamo mai visto questi nominati impegnarsi per il territorio molisano. Così si vanifica il lavoro decennale dei sindaci e delle comunità locali”.
Entrambi i gruppi di opposizione sottolineano come la decisione rappresenti una marginalizzazione politica e istituzionale del Molise, in contrasto con le dichiarazioni pubbliche del presidente Francesco Roberti sul “Parco cucito su misura del territorio”.
Il Comitato resterà in carica fino all’adozione del decreto presidenziale definitivo, gestendo la fase transitoria seguita alla recente perimetrazione e zonazione provvisorie. Ma per M5S e PD, questa occasione poteva e doveva essere sfruttata per dare al Molise un ruolo da protagonista nella governance del Parco.
