Botta e risposta tra Iorio e Micaela Fanelli. L’ex Governatore: “Il Molise di pochi reintegra il sindaco di Riccia alla Regione Molise”. Il segretario del Pd: “Rinuncio nonostante sia un mio diritto”

Michele Iorio nella conferenza stampa di lunedì 20 ottobre 2014
Michele Iorio nella conferenza stampa di lunedì 20 ottobre 2014

Botta e risposta tra l’ex Governatore Michele Iorio e il segretario regionale del Partito Democratico, Micaela Fanelli, quest’ultima reintegrata al suo posto di lavoro nel Nucleo di Valutazione e Verifica degli investimenti pubblici della Regione Molise, dopo aver vinto un concorso nel 2000.

“Devo prendere atto, con nemmeno troppo stupore, che il Molise di tutti (ideato da Paolo Frattura e dalla sua Giunta) si conferma essere il Molise dei pochi amici – aveva scritto per primo l’ex Presidente Michele Iorio -. L’ultima trovata dell’esecutivo, infatti, riguarda il segretario regionale del Partito Democratico del Molise: Micaela Fanelli. In parole semplici: quando la segretaria regionale del Pd avrà terminato la sua carriera politica, potrà tornare a lavorare presso la Regione Molise ricoprendo il suo vecchio ruolo di membro del Nucleo di Valutazione e Verifica degli investimenti pubblici della Regione Molise con un contratto da 80mila euro all’anno per 5 anni prorogabili.  Infatti lo scorso 5 giugno 2015, con delibera numero 250, Frattura, Petraroia, Scarabeo, Nagni e Facciolla, all’unanimità, hanno autorizzato “il Direttore Generale alla sottoscrizione di una transazione conciliativa della controversia R.G. 690/2012 pendente dinanzi al Tribunale di Campobasso conforme al parere dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato”. Non c’è nessun nome sulla delibera di Giunta, salvo poi scoprire dagli atti che si tratta di Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e segretaria regionale del Pd. La Regione Molise, guidata da me – prosegue Iorio –, nel 2011 non aveva rinnovato il contratto a Micaela Fanelli perché nel frattempo la dottoressa si è occupata delle attività della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e della Conferenza  Stato-Regioni per la Basilicata, entrando così in contrasto, per una sorta di incompatibilità, con le stesse mansioni che svolgeva per la Regione Molise.Micaela Fanelli aveva impugnato il mancato rinnovo presso il giudice del Lavoro e, come afferma la stessa Avvocatura dello Stato nel suo parere trasmesso alla Giunta Frattura, “non sembrano sussistere particolari rischi di soccombenza” per la Regione Molise in questa causa. Eppure la Giunta regionale ha ritenuto opportuno procedere ad una transazione.Cioè ha accettato la richiesta della Fanelli partorendo un contratto con il quale, facendosi reciproche concessioni, si è posto fine ad una “lite” che la Regione Molise molto probabilmente avrebbe vinto. Mi chiedo: perché alla dottoressa Fanelli è concesso questo privilegio e agli altri no? Visto il periodo di crisi e di disoccupazione che pare non voler cambiare tendenza in Molise, propongo a tutti quei cittadini che non si sono visti rinnovare i co.co.co alla Regione Molise, all’Asrem e in qualunque altro ente, di presentare una proposta conciliativa a Paolo di Laura Frattura che, come per Micaela Fanelli, sono certo accetterà dando una boccata d’ossigeno a centinaia di famiglie molisane. Alla segretaria regionale del Pd, invece, invio i più cordiali auguri per la sua carriera politica che pare viaggiare nella prospettiva dell’interesse del bene comune che viene sempre dopo l’interesse personale.

Micaela Fanelli
Micaela Fanelli

Immediata la risposta del sindaco di Riccia, Micaela Fanelli, che ha rinunciato al reintegro, affermando: “Per ragioni politiche, e sfido a insistere sul contrario, 4 anni fa, sono stata esclusa dal mio lavoro in Regione Molise. Per questo ho avviato un giudizio davanti al giudice del lavoro, era ed è un mio diritto di cittadina. Oggi quel procedimento si avvia alla chiusura. Conformemente a un parere positivo dell’Avvocatura, viene stabilito il reintegro nel mio ruolo, ma, per ragioni di opportunità politica, decido di non rientrare”.

“Dopo aver superato il concorso, quando era presidente della Regione Giovanni Di Stasi – prosegue il Segretario regionale del Partito Democratico –, ho avuto l’onore di far parte della squadra del nucleo di valutazione regionale per circa dieci anni. A seguito della mia candidatura alla Provincia di Campobasso nel 2011 per il centrosinistra, il governo di allora, il centrodestra di Michele Iorio, decise improvvisamente di non rinnovare il mio incarico. I miei validissimi colleghi sono ancora in quel ruolo, solo io sono stata, per ragioni evidentemente politiche, esclusa dal progetto lavorativo. Io sono la prima a credere, e a dimostrare, che la politica non debba essere fonte di privilegi (infatti rinuncio a più della metà del mio stipendio da sindaco e assumo solo ruoli istituzionali a titolo gratuito), ma essere penalizzata dal punto di vista lavorativo solo perché si è politicamente in concorrenza, come ha fatto in passato, e come dimostra ancora oggi Michele Iorio sostenendo tesi molto fantasiose, è assolutamente ingiusto. Quando Iorio dice di non aver “rinnovato il contratto a Micaela Fanelli perché nel frattempo la dottoressa si è occupata delle attività della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e della Conferenza Stato-Regioni per la Basilicata, entrando così in contrasto, per una sorta di incompatibilità, con le stesse mansioni che svolgeva per la Regione Molise”, sa di dire cose non rispondenti alla realtà dei fatti.

Come ogni lavoratore, dopo essere stata esclusa dal mio gruppo di lavoro, anche se ingiustamente, ho cercato nuove opportunità lavorative, io ho fatto come fanno tutti, Iorio invece, ragionando da Casta, crede di avere il diritto di includere chi ritiene amico e escludere chi gli è concorrente. Ma il tempo di questi privilegi è finito. Lo sappiamo bene perché noi abbiamo contribuito a porre fine.

Oggi – conclude la Fanelli – si procede per il reintegro nel mio ruolo, ma ho deciso che, fino a quando farò politica attiva, non rientrerò nelle mie funzioni. Rinuncio quindi al reddito che ne conseguirebbe, così come rinuncio alla richiesta di qualsiasi forma di indennizzo del pregresso. La Regione infatti ha per parte sua correttamente richiesto di non avere alcun pregiudizio a seguito della cessazione del giudizio. Lo faccio perché faccio politica attiva e ho l’obiettivo di rappresentare il bene comune. Sarebbe un mio diritto riprendere il mio lavoro, ma per una questione di indipendenza, equidistanza e imparzialità oggi non è opportuno. La mia storia personale e professionale – e so di poterlo affermare con assoluta serenità, prova ne è il mio curriculum – mi blinda da qualsiasi infondata accusa di favoritismi: nessuno mi ha mai regalato niente per buona pace delle estemporanee ricostruzioni dell’ex presidente Michele Iorio”.  

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