La buona scuola, il segretario cittadino Pd Campobasso contro la riforma. “Non eleva i livelli di istruzione”

scuola“A pochi giorni dal voto finale alla Camera sul disegno di legge per la riforma della scuola, continuano le divisioni tra governo, sindacati e parte della stessa maggioranza, a dimostrazione dell’interesse generale nella lotta per la difesa della scuola pubblica e di qualità”. Con queste parole interviene il segretario cittadino del Pd di Campobasso Francesca Di Cristofaro.

“Quella parte della società – prosegue – che la pensa diversamente dovrebbe essere vista come alternativa, un’alternativa da ascoltare con attenzione. E’ necessario prendere in considerazione le istanze che vengono dagli insegnanti, dagli studenti, dal personale ATA e dalle Organizzazioni sindacali, per arrivare a una legge di riforma della scuola pubblica condivisa e in grado di dare risposta al rilancio di un settore fondamentale del nostro sistema democratico e assicurare soprattutto “insegnamenti di qualità”.

“La nuova riforma, – rimarca Di Cristofaro – secondo quanto era stato annunciato dal Premier Renzi e dal Ministro dell’Istruzione Giannini, non doveva garantire stabilità e meritocrazia nella scuola? La stabilità verrà meno per circa 200mila docenti che saranno ingiustamente esclusi dal nuovo piano di assunzioni, alcuni dei quali sono supplenti da tanti, troppi anni. Il principio della meritocrazia verrà spazzato via dall’opportunità data ai dirigenti scolastici di chiamare in servizio i docenti attingendo dall’albo territoriale, indipendentemente dal punteggio raggiunto in graduatoria. È assurdo accettare la forte concentrazione di poteri lasciati nelle mani dei dirigenti scolastici, elemento quest’ultimo che mina pericolosamente la libertà di insegnamento”.

“La riforma così com’è – conclude –  non eleva i livelli di istruzione, ma crea profonde disuguaglianze e intacca la libertà di insegnamento, riducendo i diritti. Se il governo non tiene conto delle istanze provenienti dalla politica, dalle Parti Sociali e dal mondo della scuola, si rischierà di compromettere e di bloccare la crescita della scuola, negandone l’autonomia e centralizzando tutto nelle mani di pochi”.

 

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button