La nota del vicepresidente della Giunta regionale, Petraroia: “Si pensi anche al Giubileo e non solo all’Expò”

Michele Petraroia, vicepresidente della Giunta regionale del Molise
Michele Petraroia, vicepresidente della Giunta regionale del Molise

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA MICHELE PETRAROIA, VICEPRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL MOLISE E ASSESSORE AL LAVORO E ALLE POLITICHE SOCIALI

Mancano 32 giorni all’apertura dell’Esposizione Universale di Milano e per tale evento si prevedono 20 milioni di visitatori con connessi benefici sulla ripresa economica e sulla spinta che potrà derivarne dal flusso di entrate straordinarie. Il Padiglione Italia è pronto ad accogliere le iniziative proposte dalle regioni, dalle imprese e dalle associazioni, con un ritrovato slancio che agevolerà gli scambi e restituirà centralità internazionale al nostro paese. Il Molise ha elaborato  un proprio progetto, coinvolto le amministrazioni e attivato una serie di iniziative promozionali che mirano ad intercettare parte di questo flusso sia per progetti di sviluppo per le nostre aziende che per attrarre visitatori sul nostro territorio. L’entità dell’impegno sarà straordinario ma l’opportunità merita di essere colta ed ogni ulteriore suggerimento teso a implementare in positivo il ruolo della nostra comunità regionale sarà prezioso. Contestualmente nel mentre il mondo delle imprese, della scienza e delle istituzioni taglierà il nastro a MILANO EXPO’, Papa Francesco ha indetto un Anno Santo che partirà l’8 dicembre del 2015 con un Giubileo Straordinario della Misericordia che chiamerà la società globale di questo terzo millennio a riflettere sul valore della gratuità, della giustizia sociale, dell’uguaglianza e della pace. L’Italia sarà attraversata da eventi diversi e da altra umanità rispetto a quella dell’Esposizione Universale con un ruolo strategico della Città di Roma ed una costellazione di territori che sapranno prepararsi in modo appropriato ad un Giubileo che sarà radicalmente nuovo rispetto alle precedenti esperienze. L’idea della Periferia che torna ad essere Centro dell’Umanità ispira un neo-ascetismo che mal si concilia con gli sfarzi della Capitale e necessita di luoghi simboli che siano semplici in cui si respiri la testimonianza del dono, della sofferenza e della fratellanza. Il Perdono, la Misericordia e la gratuità riporta alle testimonianze benedettine e francescane, con gli esempi di altruismo, dedizione ai poveri e centralità di tutto ciò che è ai margini della società moderna. In questa chiave il Molise può riflettere sulla propria storia e sugli esempi da offrire come Periferia simbolo, scelta da Papa Francesco, per la seconda visita italiana dopo quella di un’altra terra martoriata come quella della Calabria ? La ruralità del nostro territorio con la sua semplicità straordinaria e l’immediata vicinanza a Roma in un percorso virtuale che la unisce ai luoghi di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, disegnano i tratti di una progettualità positiva su cui ci si può impegnare tutti insieme per proporre riflessioni mirate con luoghi emblematici come San Vincenzo al Volturno e testimonianze di rara intensità come quella di San Giovanni Eremita da Tufara. L’ispirazione alla regola di San Benedetto è alla base della fraternità che si sviluppò nell’Alto Medioevo alle pendici delle Mainarde e costituì la pietra angolare sulla quale San Giovanni Eremita fondò l’Abbazia di Santa Maria del Gualdo nel 1156. Il Molise partecipò all’anticipazione delle scelte di San Francesco che avvennero nel XIII secolo e che spingono il Pontefice a rovesciare le Capitali per scegliere le Periferie. Non mancano sul territorio gli esempi di fraternità giunte fino a noi come quelle dei Frati Minori, dei Padri Domenicani e di altri Ordini come la Mater Orphanorum, a cui si aggiungono le tradizioni dei Celestini e di altre Congregazioni che hanno segnato la storia locale. Perché non avviare una riflessione su Sant’Amico, Santo Stefano del Lupo, il Beato Ludovico, S. Francesco Caracciolo, San Pio, S. Vincenzo Ferreri, Padre Raffaele e sui tanti testimoni che la nostra comunità può offrire come spunto ad un Giubileo che si soffermerà più sulle tracce della spiritualità ascetica che non sulle varianti dei piani regolatori per costruire opere pubbliche e alberghi?

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button