L’associazione ex consiglieri regionali del Molise approva un documento a salvaguardia della Corte d’Appello di Campobasso

La sala consiglio di Palazzo Moffa
La sala consiglio di Palazzo Moffa

Si è riunito, sotto la presidenza del presidente Gaspero Di Lisa, il direttivo dell’associazione ex Consiglieri Regionale del Molise nel corso della quale si è lungamente discusso del tema della sospensione della Corte d’Appello di Campobasso. Dopo un ampio confronto, nel quale tutti i partecipanti hanno dato un utile contributo, il Direttivo (composto oltre che dal Presidente Di Lisa, dai consiglieri Ettore Di Domenico, Nicola Iacobacci, Pietro Pasquale, Angelo Pio Romano, Diana Battista Vitale e Giuseppe Sabusco), ha approvato all’unanimità un documento con il quale si dà la “piena adesione al Comitato promotore nato per sostenere la valida, indispensabile ed irrinunciabile presenza della Corte di Appello in Campobasso”.

Documento che sarà inviato a tutte le istituzioni interessate alla problematica. Il documento dell’associazione ex Consiglieri rRegionali parte dalla considerazione che “oggi ci troviamo dinanzi ad un una verifica esistenziale per la nostra autonomia: il decentramento voluto ieri e contestato dall’accentramento che freddamente vanta l’economia dei numeri e impone decisioni che fanno andare in fibrillazione la cultura democratica”.

“Il nostro territorio – continuano gli ex consiglieri – e i cittadini che onestamente vi operano, soggetti ed oggetto di un riconosciuto pregio di vita regionale, meriterebbero più attente valutazioni del Governo e del Parlamento per riguardo agli elementi presenti in Molise, ma non considerati, di legalità e sicurezza sociale, che meritano l’impegno di risorse umane e materiali dello Stato”.

“Può, invece, lo Stato – si interrogano retoricamente i sottoscrittori del documento – nella presente realtà segnalarsi per le assenze più che per le presenze?”

Uno Stato evocato in quanto garante di diritti fondamentali come: salute, istruzione, sicurezza e giustizia. Nel ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, che hanno consentito al Molise di oggi, dopo cinquantenni di graduale progresso, di godere di diritti di cui da secoli avevano beneficiato le altre regioni italiane, l’Associazione ex Consiglieri regionali del Molise, dichiara l’intenzione di opporsi con forza a “tagli e cancellazioni sconsiderati e con ogni legittimo impegno, intende appoggiare il Comitato unitario promosso dall’A.N.M.”.

L’Associazioni, quindi, raccomanda la “necessaria difesa dell’irrinunciabile presidio di giustizia della Corte di Appello del Molise, aggiungendo anzi la doverosa richiesta di dotazione di personale, per accrescere l’efficienza e l’ottimizzazione dei tempi della giustizia”.

“Nessun molisano –si legge ancora nel documento votato – sopporterà privazioni al riguardo, perché non è dignitoso costringerlo a tornare alle condizioni della prima metà del secolo scorso. Provocatoria sarà considerata ogni proposta peggiorativa della situazione attuale”. “E’ nostro dovere –concludono gli ex Consiglieri regionali del Molise – condividere con il Governo e il Parlamento l’opportunità di rendere più efficiente la giustizia, ma certamente ciò può avvenire concretamente soltanto avvicinando i presidi giudiziari ai cittadini e non a spese dei più deboli. Il Molise sta da tempo subendo provocazioni che rasentano l’istigazione alla disobbedienza civile. Non sarà questa la strada prediletta dai molisani. Ma, piuttosto quella della mobilitazione partecipativa di tutti i cittadini, pronti e fermi nell’esigere democraticamente e paritariamente dallo Stato il rispetto dei loro diritti, corrispettivo degli ottemperati doveri”.

Redazione

CBlive

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