Le associazioni di volontariato Iris e Armida Barelli lanciano l’allarme: alla Cattolica niente più cure chemioterapiche

La Fondazione Giovanni Paolo II, l'ex Cattolica
La Fondazione Giovanni Paolo II, l’ex Cattolica

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO IRIS E ‘ARMIDA BARELLI’

Alla Cattolica di Campobasso non è più possibile sottoporsi a trattamenti chemioterapici, la Regione Molise ha, infatti, deliberato che per tali prestazioni bisognerà rivolgersi alla ASREM.

L’attuale Direzione con molta sensibilità sta continuando a trattare i pazienti che sono già in terapia, ma non potranno essere trattati nuovi casi.  Come Associazioni di volontariato che operano all’interno della struttura, abbiamo avuto modo di constare la professionalità e le dedizione degli operatori verso i pazienti oncologici e l’alto gradimento espresso da tutte le persone curate presso la Cattolica di Campobasso,  le  quali trovano  sempre   un ambiente accogliente anche dal punto di vista strutturale.  Spesso il trattamento chemioterapico segue o precede altri trattamenti come la chirurgia o la radioterapia, quindi è auspicabile che venga erogato all’interno della stessa struttura, soprattutto perché  parliamo di un Centro oncologico com’è la Fondazione. Sinceramente non capiamo quale sia la logica di tale provvedimento che appare ingiusto e inopportuno e che danneggia innanzitutto le persone già gravemente colpite dalla malattia e auspichiamo che la Regione, quanto prima, provveda a revocarlo.

Non vogliamo pensare che sia l’ennesimo atto  di un disegno teso a ridurre sempre di più l’attività della Cattolica. Leggendo i giornali infatti, abbiamo appreso dell’esistenza di un piano che ridurrebbe alla metà i posti letto costringendo in breve tempo la struttura a chiudere i battenti.

Auspichiamo che non siano queste le intenzioni della Regione Molise e che si faccia un piano sanitario per i cittadini, che chiedono  di poter ricevere cure di qualità, senza dover aspettare tempi lunghi di attesa e soprattutto senza andare a farsi curare in altre Regioni.

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button