Palazzo Moffa, la polemica ‘in rosa’ tra Nunzia Lattanzio e Patrizia Manzo continua tra facebook e l’aula consiliare

Le consiglieri regionali Angela Fusco Perrella, Nunzia Lattanzio e Patrizia Manzo
Le consiglieri regionali Nunzia Lattanzio e Patrizia Manzo (qui con Angela Fusco Perrella)

Viaggia sull’etere e, per la precisione, su facebook una polemica tutta ‘in rosa’ tra le consigliere regionali Nunzia Lattanzio e Patrizia Manzo. La questione è nata lo scorso fine settimana, quando la rappresentante del Gruppo Misto di Palazzo Moffa aveva ‘contestato’ la rinuncia a parte dell’indennità da parte dei due colleghi del Movimento 5 Stelle, secondo la Lattanzio bravi a fare populismo e demagogia. Di qui la reazione della collega Manzo con un post sempre su facebook e di parte del mondo pentastellato, che hanno commentato (anche duramente) le dichiarazioni dell’ex Tutore dei Minori, la quale pur ha ricevuto attestati di compiacimento, sul profilo personale, per quanto scritto.

La ‘battaglia’, iniziata sul social network più conosciuto, è arrivata sin l’aula consiliare di Palazzo Moffa, dove Nunzia Lattanzio ha rilasciato una dichiarazione ‘per fatto personale’, riportata sul suo profilo facebook: “Rappresento alla nostra Assemblea legislativa, che esprimerò, a partire da oggi, parere contrario ad ogni richiesta formulata dagli esponenti del gruppo consiliare M5S. Analoga espressione di voto la eserciterò in futuro poiché ritengo, e ne ho prova certa, che ad ogni iniziativa promossa dai pentastellati, alcune di esse apprezzabili per materia, sia sotteso, celato l’obiettivo unico, centrale: destabilizzare in Molise e in Italia le Istituzioni cospargendo di fango i non aderenti al movimento; quasi a voler far intendere ai Cittadini di possedere il dono della Verità universale. Sono ormai troppe le circostanze in cui, attraverso il web e gli Organi d’informazione, i consiglieri del M5S, supportati dai loro collaboratori in seno ed esterni alla struttura consiliare, hanno gettato fango sul Presidente Frattura, e su tutti noi consiglieri di minoranza e di maggioranza. Gli strumenti del dibattito politico, del confronto anche acceso, della libera e democratica espressione del pensiero, ritengo siano necessari, e lo sono, in un leale contraddittorio, per la buona politica e per la risoluzione efficace delle emergenze collettive. Continuo invece a considerare stucchevole, pacchiana, violenta e fuori luogo l’esaltazione del sé, come fuori luogo ed inidonee ritengo siano le tecniche strutturate, calate dall’alto dal Ras Grillo. Ben 36 parlamentari italiani hanno ritenuto dette tecniche inammissibili, in un sistema democratico. Ne sposo a pieno l’orientamento. Ingiurie, offese, intimidazioni ed altro, colleghi pentastellati, lo dichiaro in quest’Aula, alimenteranno la mia ricerca sui sintomi che rendono dissociata e discutibile la condotta di chi, sin dall’inizio di questa consiliatura, ha dato e continua a dare grande rilevanza al denaro ed alla poltrona, con l’utilizzo ripetuto di suggestive gigantografie. Tornino al centro del nostro dibattito politico e della nostra azione amministrativa, i molisani, e non i 19 colleghi consiglieri non iscritti al movimento. Mi sfilo quindi dal banco degli imputati, e mi riservo di tornare sul tema acquisiti gli atti di riferimento. Sono certa che le ombre siano altrove. Ribadisco con fermezza Presidente la decisione assunta”.

Per il momento, Patrizia Manzo non ha più replicato, nemmeno all’ultimo post di Nunzia Lattanzio: “Dalla lettura dei tabulati ufficiali relativi alle Liste regionali del 2013, pubblicate sul Sito del Ministero degli Interni, si evince che qualcuno in ‘famiglia’ ne voleva occupare addirittura due di poltrone in Consiglio regionale. Tanto, a certificare che le dichiarazioni rilasciate dalla mia persona in Aula corrispondono al vero. Si torni a lavorare sulle emergenze con serietà, evitando ingannevoli slogan e futile demagogia”.

 

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