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Fondi per la Non Autosufficienza. Calenda: “Scala di valutazione inappropriata e poche risorse” 

Calenda scrive al Ministro per le Disabilità

Secondo l’Assessore Calenda, riguardo i fondi per la non autosufficienza, sono emerse criticità che necessitano di soluzioni urgenti.  In questi giorni, dopo aver attenzionato l’indagine conoscitiva inerente i piani attuativi dei “Fondi per la non autosufficienza” (FNA), l’Assessore alle Politiche Sociali, Filomena Calenda, ha inteso inviare tali risultanze al Ministro per le Disabilità Erika Stefani. L’obiettivo è quello di aprire un’interlocuzione per la risoluzione delle problematiche avanzate in sede di ascolto degli enti del terzo settore, le parti sociali e le autonomie locali.

Necessario un nuovo modello di valutazione

Dati alla mano, l’Assessore Calenda ha rappresentato al Ministro: l’esiguità delle risorse finanziarie;  i lunghi tempi di definizione delle procedure di valutazione, la necessità di individuare un nuovo modello di valutazione. Difatti la valutazione con la scheda Svama (Scheda per la Valutazione Multidimensionale dell’Anziano), risulta penalizzare i giovani che si trovano in condizione di disabilità.
L’Assessore Calenda chiede al Ministro di adottare la scala di valutazione Svamdi (Scheda di Valutazione Multidimensionale per le persone con Disabilità), in sostituzione della Svama. La Calenda spiega inoltre che le risorse stanziate non sono sufficienti a coprire le richieste del territorio, soprattutto per quanto attiene gli interventi per i minori, fra cui i bambini con disturbi dello spettro autistico.
L’Assessore ha quindi proposto al Ministro di avviare un lavoro di modifica della norma nazionale, a tutela della popolazione beneficiaria per garantire un’equa ripartizione dei fondi per la non autosufficienza, anche e soprattutto a chi è disabile e non autosufficiente dalla nascita, nonchè di valutare la possibilità di adottare eventuali modifiche di ripartizione in base alle esigenze di ogni singolo territorio.
Carola Pulvirenti

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