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Per il ‘collegato’ alla Legge di bilancio in Molise le sale scommesse possono tornare ad aprire vicino ai “compro oro”. Adoc contro il provvedimento

"I giocatori patologici si venderanno i beni preziosi pur di continuare a giocare"

L’Adoc si dichiara contraria e stupita delle modifiche apportate della legge regionale numero 20 del 2016 in tema di contrasto al gioco d’azzardo da parte del Consiglio regionale. Nel cosiddetto “collegato” alla legge di bilancio, l’Assise di via IV Novembre ha modificato la norma regionale prevedendo la possibilità di aprire sale scommesse anche nelle vicinanze dei “compro oro” che nella legge venivano, invece, considerate come “aree sensibili”. Ma non è tutto, dato che è stata anche consentita la permanenza delle attuali sale giochi nelle vicinanze di quei punti sensibili per tutta la durata del titolo abilitativo anche in caso di “cessione di esercizio”.
Sulla questione insorge l’associazione dei consumatori che parla di “modifiche che depotenziano la forza della legge e non vanno nella direzione giusta”. Per l’Adoc Molise il gioco d’azzardo va contrastato e non incentivato.
Lo Stato non può continuare a lucrare sulle spalle dei consumatori italiani: agevolare l’apertura di sale scommesse è un inno al gioco d’azzardo che non possiamo e non vogliamo tollerare – dice Nicola Criscuoli presidente dell’Adoc Molise – già oggi circa 1 milione di italiani è vittima del gioco d’azzardo, l’obiettivo è portare a zero, non raddoppiare la cifra. Consentire l’apertura di sale scommesse nelle vicinanze dei compro oro, vuol dire permettere ai giocatori patologici di vendere i propri beni e preziosi pur di continuare a giocare”.
“Non si può ignorare – continua – che negli ultimi anni le entrate totali sul gioco d’azzardo hanno consentito allo Stato italiano di incassare oltre 13 miliardi di euro, trasformando il gioco d’azzardo in una delle principali industrie italiane. Non c’è bisogno di aggiungere altra legna sul fuoco. La piaga del gioco d’azzardo ha enormi dimensioni sociali e economiche. Basti pensare che sono circa 4-500 mila i giocatori d’azzardo patologici over 65. Lo scarso reddito entrante, unito a condizioni spesso di solitudine e depressive, sono la miccia che fa esplodere il ricorso al gioco d’azzardo. L’invasione di sale bingo, new slot, gratta e vinci, scommesse anche online, presenti massivamente in bar, tabacchi e nei circoli dedicati costituiscono un ventaglio di ‘specchietti per allodole’ che rischia di far sfociare in dramma la vita di molti pensionati e lavoratori, convinti di poter risollevare le sorti economiche ma che invece non fanno altro che aumentare la loro situazione di impoverimento economico, il loro livello sovraindebitamento, la loro solitudine. Con conseguenze terribili come la distruzione delle relazioni sociali e familiari e la possibilità di collusioni con la criminalità organizzata”.
“A ciò va aggiunto che, – conclude Criscuoli – secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2016 in Molise sono stati spesi oltre 500 milioni in gioco d’azzardo: una cifra che pone la ventesima regione d’Italia ai primi posti nella classifica di spesa per tale piaga sociale”.

Redazione

CBlive

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