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Lupi, cronaca di una trasferta: a Chieti, i tifosi del Campobasso creano un clima ‘casalingo’. A vincere sono solo i supporter: squadra da rivedere

I tifosi del Campobasso in curva all'Angelini di Chieti
I tifosi del Campobasso in curva all’Angelini di Chieti

ANDREA VERTOLO

È stato un esodo sfortunato quello dei tifosi del Campobasso: dall’”Angelini” di Chieti si esce affranti per una partita che tutti immaginavano diversamente alla vigilia e che, invece, ha offerto ai lupi la quinta sconfitta stagionale.

La giornata prende il via alle 10 di domenica 1° marzo 2015, quando all’ex Romagnoli iniziano ad arrivare i pullman e le prime auto e ci si accorge subito di essere in tanti per questa partita, frenetici per una sfida che ha assunto un’importanza particolare per il girone. Ormai i tifosi rossoblù l’autostrada A14 la conoscono a memoria e anche in questa domenica ogni sosta è un festoso e colorato ritrovo rossoblù. Puntuali si arriva davanti ai cancelli dello stadio, che risulterà vuoto per la protesta portata avanti dal pubblico locale nei confronti della propria società.

Nella partita di andata, i tifosi neroverdi si dilettarono senza alcun senso a danneggiare con delle pietre alcune auto posteggiate all’esterno del Romagnoli, e questo vile gesto lo registriamo anche in questa giornata, il tutto ha influito per scaldare ulteriormente gli animi tra i tifosi.

La partita inizia e il Campobasso è come se giocasse in casa, a sentirsi sono i tanti cori portati avanti dalla Nord “Michele Scorrano”, dal settore si alzano i colori dei fumogeni, che fanno da cornice a un settore che risulta quasi pieno. Da quei gradoni la visuale è davvero scarsa e mediocre, ma la partita non sembra, sin dall’inizio, offrire entusiasmi particolari. Lo svantaggio arriva presto, su calcio di rigore, e caratterizzerà un intero primo tempo in cui la squadra rossoblù non entrerà mai davvero in partita. Come sempre, anche in svantaggio, il volume e la costanza del tifo campobassano non si abbasserà di decibel, neanche nel secondo tempo,  e il gol del pareggio di Miani fa liberare alla Curva Nord un bellissimo boato di liberazione. Adesso si cerca la vittoria, la si sente vicina a tratti, ma ad arrivare sono i due gol in successione della squadra teatina che chiudono l’incontro in favore degli abruzzesi. Non sono molte le sconfitte del Campobasso fino a questo momento e di certo la squadra non uscirà ridimensionata da questo incontro.

Alcune sconfitte sul campo si possono accettare per come vengono, ma sui gradoni a dare più noia ai tanti tifosi giunti dal capoluogo è il non riuscire a vincere malgrado il dodicesimo uomo, la Curva Nord.

Il saluto a fine partita tra tifosi e giocatori avviene con semplicità, gli applausi però pesano di più e la squadra lo sa che per tornare a cantare con più gioia ci sarà bisogno di un sforzo maggiore, in fondo alcune soddisfazioni si possono ancora raggiungere. La strada per il ritorno è breve, per fortuna, così al dispiacere non si aggiunge la stanchezza e  la carovana rossoblù può tornare a casa senza problemi alcuni, ma con la convinzione che l’Angelini di Chieti resterà un tabù anche per quest’anno.

 

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