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Penny Barron, dall’Inghilterra a Lucito per raccontare le bellezze del Molise in un blog

Penny Barron
Penny Barron

CRISTINA SALVATORE

Nata e cresciuta in Inghilterra, Penny Barron, un’insegnante oggi in pensione, di recente ha scelto di trasferirsi in Molise.

Pur avendo trascorso dieci anni nel Nord Italia, affascinata dai suoi paesaggi ricchi di montagne e laghi incontaminati, non ha avuto alcun dubbio nel decidere di stabilirsi in questa piccola regione dopo averla visitata la prima volta: comprare casa a Lucito è stato, evidentemente, il risultato di un amore a prima vista.

Folgorata dalla bellezza di queste terre e dal calore dei suoi abitanti, la signora Barron non ha perso tempo adoperandosi immediatamente per rendere onore ad un territorio sconosciuto ai più e tante volte sottovalutato dai suoi stessi governanti.

Così è venuta fuori l’idea di iniziare a scrivere guide e recensioni nella sua lingua madre, l’inglese, con il preciso scopo di far conoscere la regione Molise oltreconfine, partendo dai suoi stessi connazionali.

Nasce così un blog dal titolo inequivocabile “lovemolise” in cui l’autrice si descrive come un’appassionata di buon cibo, una poetessa amante degli animali e di borghi antichi, la cui bellezza, con riferimento esplicito alle terre nostrane, è purtroppo spesso poco valorizzata.

Scorrendo le pagine del sito da lei creato e aggiornato, è possibile visualizzare tantissime foto raffiguranti scorci nascosti, paesi arroccati sulle montagne, cibi tipici, senza tralasciare descrizioni minuziose riguardo attività artigiane di antica origine ma tutt’oggi in uso.

Non mancano amare valutazioni sullo stato di abbandono in cui versano molti paesi ‘con un potenziale senza eguali’, rammarico più volte portato a galla dalla scrittrice in quelle pagine, sottolineando, però, quanto quei borghi siano ugualmente pregni di fascino e splendore. Eppure Mrs Barron sta portando avanti, come più le è congeniale, una vera e propria battaglia per la salvaguardia della storia e della cultura made in Molise, guidata dalla convinzione che il suo progetto possa consentire a quante più persone possibile di scoprire o rivalutare una regione “che si nasconde al mondo” invece di uscire allo scoperto e vantarsi per le sue potenzialità. Esattamente come è successo a lei la prima volta.

Redazione

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