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Responsible Research Hospital, Petracca risponde alle polemiche: “Pagati gli stipendi arretrati. Sempre a testa alta, con cuore aperto”

In una lettera aperta, il Presidente del Responsible Research Hospital, Stefano Petracca, interviene con toni fermi ma concilianti per fare chiarezza sulla situazione che ha recentemente coinvolto la struttura ospedaliera.

“Negli ultimi giorni – e, a ben vedere, negli ultimi mesi – il nostro ospedale è stato oggetto di una crescente attenzione mediatica”, scrive Petracca, sottolineando come le critiche, in alcuni casi legittime, si siano spesso trasformate in attacchi personali e “distorsioni dei fatti”. Da qui la decisione di prendere la parola, “con determinazione ma anche con spirito di ascolto”.

Il contenzioso sul sangue e il pignoramento dei conti

Uno dei temi più delicati affrontati dal Presidente riguarda il contenzioso legale con il centro trasfusionale Asrem, relativo a una fornitura di sangue risalente a un periodo precedente all’arrivo di Responsible nella gestione della struttura. Una sentenza di primo grado ha condannato l’ospedale al pagamento di 1,8 milioni di euro, cifra ora oggetto di appello.

Petracca precisa che, a fronte di questo debito, Responsible vanta crediti “di gran lunga superiori” nei confronti della Regione Molise per prestazioni sanitarie “salvavita”, erogate tra il 2019 e il 2022 e riconosciute da sentenze del Consiglio di Stato e del TAR.

Malgrado ciò, lo scorso 22 aprile l’ospedale si è visto bloccare i conti correnti a seguito di un atto di pignoramento, notificato in pieno periodo festivo, che ha compromesso la possibilità di effettuare pagamenti essenziali, inclusi gli stipendi e le forniture mediche.

“In quei giorni siamo rimasti in silenzio solo perché stavamo lavorando in silenzio”, afferma Petracca. “Per tutelare i pazienti, per pagare i dipendenti, per evitare che il rumore superasse il senso.”

Il dialogo con le istituzioni e la firma dell’accordo

Nonostante le difficoltà, Responsible ha scelto la via del dialogo, partecipando a tavoli tecnici, proponendo soluzioni e redigendo una bozza di accordo transattivo già il 28 aprile. Tuttavia, racconta il Presidente, di fronte al rischio di non riuscire più a garantire cure salvavita, la risposta ricevuta è stata che “i pazienti possono anche essere trasferiti”.

“Noi abbiamo scelto di restare. Di garantire le cure. Di non mollare”, dichiara Petracca. L’accordo è stato infine firmato il 6 maggio. Dopo il bonifico e la rinuncia al pignoramento avvenuta il 9 maggio, i conti sono stati sbloccati il 12 e gli stipendi sono stati saldati. “Nessun paziente è rimasto senza cura. Nessun reparto ha chiuso.”

Il ringraziamento al personale e l’impegno per il territorio

Petracca esprime profonda gratitudine ai collaboratori: “Siete stati e siete il cuore pulsante di questo ospedale”. In un momento in cui tutto sembrava fermarsi, il personale sanitario ha continuato a garantire cure e supporto, mantenendo saldo il legame con i pazienti.

“Non siamo una semplice azienda. Siamo una comunità che cura. Una comunità che ci mette l’anima”, scrive.

Il presidente rivendica infine l’impegno di Responsible per il sistema sanitario regionale: dal supporto ai reparti dell’ospedale di Termoli nel 2023 e 2024, alla riattivazione della camera iperbarica di Larino. Tutto questo, precisa, “senza speculazioni, chiedendo solo rispetto”.

“Siamo qui. E continueremo a esserci”

Petracca riconosce la crisi strutturale della sanità molisana, ma rivendica una linea coerente e costruttiva: “Al contrario di altri, non abbiamo scelto la via delle cause o dello scontro frontale. Abbiamo preferito il dialogo, anche quando ci costava”.

Il Responsible Research Hospital si definisce non solo un’impresa benefit, ma un “presidio di fiducia, umanità e cura”.

“Il Molise può contare su di noi. E noi continueremo a esserci. Con trasparenza. Con responsabilità. Con umiltà.”

Redazione

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