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Storie di giovani/ Maria Teresa, famosa in Venezuela per i maccarons francesci, racconta la sua malinconia per il Molise

Maria Teresa Carroccio
Maria Teresa Carroccio

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Maria Teresa nasce in Venezuela e decide di trasferirsi in Molise, nel paese dov’è cresciuto suo padre. Resta così per ben 9 anni in Italia, si laurea in Economia all’Università del Molise e, come tutti i giovani, si fa largo nel sottopagato mondo del lavoro tra tirocini, contratti a progetto, stage. Decide così di tornare a Valencia, dalla sua famiglia. Lì, insieme ad un’amica, aprono un’azienda di maccarons, la Bon Bons Reposteria che sta avendo molto successo. Eppure le manca il Molise, la sua bellezza, la sua accoglienza e la sua tranquillità. “Tornerei in Molise se avessi un lavoro” ci dice “ma pensare di dover rifare la trafila di curricula da inviare, siti web, colloqui inutili mi porta, con tanta malinconia, a restare qui, in Venezuela”.

Maria Teresa, laureata in Economia all’Unimol. Come mai dal tuo Paese dove sei nata e cresciuta, arrivi in Italia?Arrivo in Italia per una scelta di vita. Scelgo Baranello, il paese dov’è nato papà e dove in quel momento vivevano i miei nonni”.

Per quanto tempo hai vissuto in Molise e come ti sei trovata?Ho vissuto in Molise per 9 anni. Di questi, l’ultimo anno l’ho trascorso a Roma, dove avevo trovato un lavoretto come madrelingua spagnola”.

Dopo la laurea che lavori hai svolto?Dopo la laurea, ho svolto diversi lavori e fatto diversi stage”.

Sottopagata?Nella maggior parte dei casi, per non dire sempre, sono stata sottopagata. Per esempio il mio ultimo lavoro l’ho svolto a Roma per una s.p.a. che in media ci pagava quasi mille euro al mese, soldi che non bastano per mantenerti tra affitto e spese varie.”

Cosa ti ha portato a decidere di tornare a casa tua, in Venezuela?Torno in Venezuela per tanti motivi. Primo tra tutti il lavoro precario. In Italia non avevo nulla di serio per il mio futuro, non avevo un lavoro che mi portava ad una crescita in quel settore e così, a parità di situazioni, ho deciso di tornare in Venezuela dalla mia famiglia”.

Come si vive a Valencia? “Valencia è una città molto bella ed a me piace tantissimo. Certo la situazione, oggi, è critica ovunque”.

Oggi di cosa ti occupi? “Insieme alla mia amica e socia Giovanna Campanelli, anche lei figlia di emigrati baresi, sono titolare dell’azienda ‘Bon Bons Reposteria’, dove facciamo i famosi maccarons francesi. Tutto è nato perché Giovanna era brava a produrre i maccarons, questo dolce molto di moda, e fare composizioni davvero molto belle ed io ho pensato di venderli. Così la nostra sfida è cominciata nel dicembre 2013 quando abbiamo cominciato ad impacchettare i maccarons come regali aziendali e, a distanza di un anno, abbiamo aperto il nostro negozio in un centro commerciale. Lì abbiamo anche la cucina, così produciamo e vendiamo”.

Sottopagata?Beh, in Venezuela siamo tutti sottopagati. Di certo mi sento più fortunata di altre persone perché comunque guadagno di più”.

Cosa ti manca del Molise?Del Molise mi manca la tranquillità e quei posti bellissimi da vivere. È una regione davvero ricca, seppur sottovalutata. Ha il vantaggio di avere un’ottima posizione geografica per spostarsi in Italia senza troppe difficoltà. Del Molise mi manca la possibilità di prendere una coperta, scendere giù al paese e passare un pomeriggio intero con gli amici sotto al fiume Biferno e divertirsi con poco”.

Cosa non ti manca del Molise? “ È una domanda difficile ma a pensarci bene è una regione un po’ lenta che non reagisce con il giusto spirito alle difficoltà e si è troppo negativi”.

Torneresti a vivere a Campobasso? “Se avessi un lavoro tornerei anche domani. Pensare però di dover rifare la trafila di curriculum da spedire, siti web per il lavoro, colloqui inutili … mi fa davvero tanta paura. Ma di sicuro tornerei perché il Molise è stata la mia seconda casa”.

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