CB e dintorni

Terremoto San Giuliano di Puglia, dopo 16 anni la ricostruzione ferma al 70% e sui tavoli romani un nuovo stato d’emergenza

Toma: "Ereditato una situazione probelmatica. Ora bisogna chiudere". Amministratori preoccupati anche per l'allargamento del cratere del sisma di Montecilfone

16 anni dopo quel terribile 31 ottobre 2002, il Molise è tornato a fare i conti con il terremoto, con la paura e soprattutto con la richiesta dello stato d’emergenza. Ma in attesa che il Consiglio dei Ministri si pronunci sulla richiesta avanzata dalla ventesima regione, a Palazzo Vitale si fa il punto sulla lunghissima ricostruzione post-sisma che, dopo 16 anni, non è ancora terminata.

L’avanzamento fisico dei lavori, dopo ben 16 anni, è infatti fermo al 70,26%

Almeno è questa la percentuale emersa nel corso dell’incontro, convocato dal governatore Toma con tutti i sindaci del cratere del 2002. Un numero, emerso da una relazione dettagliata sullo stato di avanzamento dei lavori che l’amministrazione regionale ha voluto condividere con i numerosi primi cittadini presenti.

Quel 70, 26% è espressione del dato aggregato finale sulla ricostruzione che, in soldoni, evidenzia un totale finanziato, per 1209 interventi e 332.751.959,30 di euro, nonché un avanzamento fisico dei lavori, per 1066 interventi, di euro 213.971.692,15.

143, invece, sono gli interventi che, per ben 28.229.547.80 di euro, non sono ancora iniziati. In quest’ultimo caso, però, si tratta esclusivamente di interventi che riguardano immobili privati.

Un contesto questo, dove, ovviamente non mancano contenziosi in atto tra i soggetti attuatori, destinatari dei finanziamenti e le imprese esecutrici dei lavori.

La verifica sullo stato di avanzamento dei lavori avviata dalla Regione potrebbe ora anche essere propedeutica per chiedere, eventualmente, una proroga al Ministero, finalizzata a ultimare i lavori.

“La questione legata alla ricostruzione – sono state le parole del presidente Toma, durante l’incontro con gli amministratori sta andando troppo avanti con i tempi e nei prossimi giorni inviteremo le amministrazioni comunali a farci pervenire, con somma urgenza, un report preciso e dettagliato sullo stato di realizzazione dei lavori, nonché sugli interventi non ancora iniziati e sulle cause che ne sono alla base”.

 “Abbiamo ereditato ha concluso Toma – una situazione problematica legata al ritardo nei pagamenti dei lavori. Siamo consapevoli di ciò e siamo concentrati a trovare soluzioni idonee per dare ossigeno alle imprese”.

Intanto, alcuni dei sindaci presenti si dicono anche preoccupati per lo stato d’emergenza chiesto, al momento, per il terremoto dello scorso 16 agosto per tutta la regione. La priorità degli amministratori dell’area interessata è, infatti, non allargare il cratere, perché la paura resta sempre quella che troppe volte si è concretizzata nel Molise come nel resto del paese: quando i fondi sono arrivati altrove da chi ne avesse davvero bisogno.

 

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button