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Urbanizzazione, nella rosa dei dati europei il Molise conquista un primato positivo

Nella ventesima regione solo il 2,5 per cento di suolo è stato consumato

Ogni tre anni l’Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, misura il consumo di suolo nelle regioni europee. Se a breve partirà la nuova raccolta dati dell’edizione 2018 di Lucas acronimo che sta per ‘Land use and coverage area frame survey’, l’istituto europeo ha recentemente rilanciato i dati risalenti al 2015 e il caso Molise è finito agli onori delle cronache nazionali. Nessun demerito, almeno per questa volta.

La ventesima regione risulta, infatti, tra le più verdi d’Italia insieme a Trentino Aldo Adige e Valle d’Aosta. Per la fotografia di un Paese che racconta di un territorio più urbanizzato della media continentale e un dato europeo che indica una media pari al 4,4 per cento, nel piccolo Molise solo il 2,5 per cento di suolo è consumato. Poco dopo si assestano, invece, la Basilicata e la Sardegna, rispettivamente con il 3,5 e il 4 per cento.

Una regione verde che dovrebbe trovare il coraggio e le risorse per sfruttare di più e meglio ciò che di buono la caratterizza. Come ad esempio proprio questa percentuale che, a differenza di molte altre zone del Belpaese dove l’urbanizzazione è superiore alla media europea, le fa ottenere un primato in positivo.

Il trend nazionale, che pone il Molise in una dimensione privilegiata, fa registrare invece alla Lombardia un record negativo. Qui, infatti, ben l’11,5 per cento di suolo è stato urbanizzato. Numeri questi che, seppur in alcune aree rispetto ad altre, pongono la regione del Nord Italia vicino alle medie londinesi, tra le zone europee più urbanizzate.

Nella classifica come c’era da immaginarsi, a confermarsi ‘green’ è la penisola scandinava con ottime percentuali ottenute d Finlandia e Svezia. Territori quest’ultimi, molto competitivi e dall’alto livello di qualità della vita, che dovrebbero indicare l’esempio giusto da poter seguire.

 

Redazione

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