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Il Parco San Giovanni intitolato a Eduardo De Filippo: la richiesta dell’associazione che da diciotto anni promuove il Festival del Teatro Popolare

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Una veduta dall’alto del Parco San Giovanni a Campobasso

Rendere onore e merito a uno dei massimi esponenti della cultura del Novecento. È questo l’intento che si cela dietro la richiesta di intitolazione del Parco San Giovanni di Campobasso a uno dei massimi drammaturghi italiani: Eduardo de Filippo.

Ad avanzare la proposta a Palazzo San Giorgio l’associazione  “Il Nostro Quartiere San Giovanni” che da 18 anni cura la rassegna teatrale “Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione” che si tiene nei mesi di luglio ed agosto proprio nel ”Teatro Greco” del parco di via Lombardia che, ormai, è fortemente caratterizzato dall’evento e che ha sempre un notevole consenso di pubblico.

“Il  Festival – fanno sapere dall’associazione – oltre a costituire un momento di aggregazione e motivo di integrazione del quartiere con il resto della città, rappresenta un volano per rafforzare la conoscenza e la passione verso una forma di arte sempre più popolare e vicina alle esperienze di vita quotidiana. Uno stimolo culturale notevole che interessa soprattutto gli abitanti del quartiere che difficilmente avrebbero occasione di apprezzare l’arte del teatro”.

Il teatro, dunque, viene proposto come  strumento di aggregazione ed integrazione, che racchiude una forte valenza sociale.  Una dimensione questa che per l’associazione ben si sposa con i sentimenti rappresentate dalle opere di Eduardo che mai “furono disgiunte dall’impegno politico, civile e sociale”.

Per far comprendere il motivo per il quale il parco dovrebbe essere intitolato al grande Eduardo, l’associazione fa poi riferimento ad alcuni passaggi del suo intervento in aula del 23 marzo 1982, quando in veste di senatore a vita affrontò, in un’interpellanza dell’allora ministro di Grazia e Giustizia, la condizione dei giovani detenuti nell’Istituto “Filangieri” di Napoli, i ragazzi di Nisida.

“Chi ha ascoltato o letto quell’intervento – dicono dal Nostro Quartiere San Giovanni –  ricorda anche che in esso Eduardo trasferisce la sua concezione dello scambio tra teatro e vita secondo la quale, come in una compagnia teatrale bisogna cooperare per il fine comune della buona riuscita dello spettacolo senza che nessuno prevarichi l’altro, così nella vita è necessaria solidarietà familiare e sociale”.

 

 

Redazione

CBlive

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