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Salme traslate tra rabbia e sconforto dei familiari: “Una vergogna, adiamo in Procura”

Sindaco e assessore assenti durante le prime operazioni al cimitero di via San Giovanni

Sconforto e disperazione questa mattina, domenica 1° settembre, al cimitero di Campobasso, dove ha preso il via la traslazione delle 32 salme. Un’operazione resa necessaria dopo l’allagamento avvenuto a seguito della bomba d’acqua abbattutasi sulla città di Campobasso che ha provocato numerosi danni in una delle zone di recente costruzione del camposanto del capoluogo.

Numerose le proteste dei familiari che hanno visto i propri defunti spostati nella parte alta della costruzione che al momento, però, non è accessibile. Le bare sono state, infatti, sollevate con il montacarichi e per adesso l’area dove sono state sistemate non potrà essere raggiunta dai parenti.

La scala e la rampa che conducono al piano superiore ancora non sono ultimate e non lo saranno prima di 10 giorni. Almeno questo è l’impegno che l’azienda costruttrice ha preso dopo quanto accaduto venerdì pomeriggio e dopo il sopralluogo di ieri mattina.

16 le salme che sono state traslate fino alle 13 di oggi. I lavori dovrebbero proseguire nel pomeriggio, ma molti parenti hanno richiesto la presenza degli esponenti dell’esecutivo di Palazzo San Giorgio. Nessun esponente politico di maggioranza è stato, infatti, presente durante le operazioni di questa mattina al cimitero di via San Giovanni, così come nessun responsabile degli uffici competenti. Un solo Vigile Urbano ha dovuto fare i conti con le proteste delle famiglie coinvolte. A intervenire prontamento sul posto, invece, gli uomini della Digos.

Dopo qualche attimo di tensione al cimitero è tornata la calma, ma la disperazione resta. Anche alla luce del fatto che quanto accaduto potrebbe cambiare la disposizione dei loculi che le famiglie hanno acquistato e pagato anche a caro prezzo. Il costo di un loculo si aggira infatti intorno ai 2500 euro, senza dover contare come a questo vada aggiunta la spesa sostenuta per le lapidi, molte delle quali non sono rimaste integre dopo la traslazione delle salme.

“Portiamo le carte in Procura”, ha già detto una donna che oltre ad aver perso il marito deve anche fare i conti con la propria disabilità che le impedirà di poter sistemare i fiori dinanzi alla tomba del consorte, qualora dopo lo spostamento, la salma non venisse sistemata nei loculi più bassi. “Non acconsento a nessuno spostamento, voglio parlare con il sindaco”, sono state ancora le sue parole.

“Quello che è accaduto è una vergogna. Ho perso mio padre da due settimane e ora dobbiamo vivere un altro strazio”, dice con visibile sconforto un’altra donna che chiede di portare la vicenda all’attenzione pubblica.

Lamentele da parte dei familiari anche per la mancata presenza del sindaco e dell’assessore al ramo che, in occasione del sopralluogo di ieri, avevano promesso di essere presenti. Presente invece il consigliere di minoranza Mario Annuario che ha ascoltato le richieste e le perplessità dei familiari. Quest’ultimi, infatti, hanno chiesto di rispettare, nella sistemazione delle salme, le posizioni per le quali hanno pagato i loculi e che rispettano le esigenze delle diverse famiglie.

Non sono mancati commenti dei familiari dei defunti sulla mancata presenza del primo cittadino e dell’assessore Amorosa.

“Mi sembra giusto che non ci siano, oggi è domenica e avranno certamente qualcosa di più interessante da fare”, ha rimarcato ad esempio con amarezza e sarcasmo un uomo interessato dalla vicenda accaduta lo scorso venerdì al cimitero di San Giovanni.

Oggi al camposanto di Campobasso è il giorno del dolore e della rabbia.

Un giorno che anticiperà quello delle responsabilità su cui sia i familiari, sia lo stesso primo cittadino, Roberto Gravina, come già annunciato, vogliono far luce.

Bisognerà a breve, infatti, dare risposte a una serie di domande che hanno a che fare con i lavori eseguiti dalla ditta che ha costruito i nuovi loculi.

Responsabilità che, probabilmente, potrebbero seguire un iter giudiziario lungo e complesso durante il quale a pagarne le spese, come sempre succede, potrebbero essere proprio i parenti dei defunti.

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