Cronaca

Dinanzi agli occhi di chi non era ancora nato le immagini della strage di Capaci: studenti e artisti in prima linea per sostenere la LegAlità. E una panchina gialla dice ‘NO’ al bullismo

13262069_10209630244496029_938399825_o“Il 23 maggio è una data incancellabile per gli italiani. La memoria della strage di Capaci, a cui seguì la barbarie di via D’Amelio in una rapida quanto disumana sequela criminale, è iscritta con tratti forti nella storia della Repubblica e fa parte del nostro stesso senso civico”. Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha esordito oggi in occasione dell’anniversario da quella terribile data in un messaggio a Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.

Il filmato dell’edizione straordinaria del telegiornale che 24 anni fa raccontò agli italiani del terribile attentato in cui persero la vita il giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta è stato mandato in onda alle 24 di ieri sera in Piazza Municipio nel corso dell’evento conclusivo della ‘Settimana della LegALItà’ promossa dall’assessorato alle Politiche per il Sociale di Palazzo San Giorgio. Un’iniziativa che, dallo scorso lunedì 16 maggio, ha coinvolto gli studenti di tutte le scuole del capoluogo in incontri con avvocati e magistrati e in processi simulati nelle aule del Palazzo di Giustizia della città.

Chi era in piazza in occasione della maratona artistica in favore del rispetto delle regole si è fermato dinanzi a quei fotogrammi di violenza. Un momento molto sentito soprattutto dai numerosi studenti presenti i quali, come ha raccontato l’assessore Alessandra Salvatore, “nel corso di questa settimana intensa sono diventati ambasciatori della Legalità”. “Ovvero – spiega l’esponente dell’esecutivo Battista – sono stati incaricati ufficialmente per far rispettare le regole in città: dalla semplice  normativa sulle sigarette, all’occupazione abusiva del passaggio per i disabili. È importante – ha sottolineato – che si parta da cose concrete e vicine agli allievi. Solo così possono comprendere il valore del vivere civile e diventare cittadini onesti e rispettosi dei diritti di tutti”.

A intervenire sul palco anche Franco Sorrentino di Libera contro le Mafie che ha preso la parola per raccontare di come, dopo quella notizia, “lo sconforto e il dolore, delle tante persone perbene di questo Paese, sembravano inconsolabili. La speranza in un mondo più giusto  – ha detto Sorrentino –  era morta con Falcone, sua moglie e i poliziotti della scorta”.

“Una serata come questa – ha poi continuato l’assessore Salvatore – con una luna che brilla sul palazzo di Giustizia di Piazza Municipio, grande quasi come l’orologio di Palazzo San Giorgio è, invece, il segno tangibile di come non tutto sia perduto. Se ragazzi di 15 – 16 anni salgono su di un palco per gridare che le regole sono la strada della libertà e dei diritti di ciascuno; per raccontare di Nelson Mandela, di Peppino Impastato, di giovani vite vittime della criminalità, del bullismo, del pregiudizio, della indifferenza; per chiedere ai coetanei e agli adulti di schierarsi dalla parte dei più deboli, di rispettare le regole, di scegliere, anche nel più piccolo gesto, la legalità; per cantare e ballare e testimoniare, così, la loro voglia di schierarsi contro ogni forma di violenza e sopraffazione; e se talentuosi musicisti come Giuseppe Spedino Moffa, i Postit, Stefano di Nucci, Stray, Planner, Skerna, Spotless Mind, La suonata balorda, si esibiscono fino a notte inoltrata, mettendo al servizio dei diritti la loro arte, allora c’è ancora speranza”.

“Ma questa speranza deve restare viva ed essere continuamente alimentata”, come ha ricordato ancora la Salvatore che ha poi voluto ringraziare tutti i magistrati e gli avvocati che hanno reso possibile i processi simulati e i dibattiti nelle scuole, tutto il  partenariato che ha aderito, nonchè tutti i dirigenti scolastici che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa e hanno collaborato fattivamente alla riuscita della manifestazione”. Un grazie particolare è andato poi ai ragazzi del Pilla e del Pertini. Non solo, infatti, alcuni di loro si sono esibiti sul palco, ma gli allievi del primo Istituto, grazie a un’idea dei Lions di Campobasso, hanno voluto materializzare in un simbolo permanente, di cui è stato fatto dono alla città, la lotta al bullismo.

Una “panchina gialla”, presto sistemata in un luogo centrale del capoluogo, rappresenterà da oggi la sfida all’arroganza dei bulli.

Una serata, quella trascorsa in Piazza Municipio che, a 24 anni da quella terribile strage di Capaci ricorda come per la Legalità ci sia ancora tanto da fare, ma come la voglia di agire in tale direzione parta soprattutto dalle nuove generazioni, opportunamente affiancate da quelle che le hanno precedute.

f.a

 

Redazione

CBlive

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