Cronaca

Disordini in via Ferrari, striscioni ultras contro il giornalista che li ha documentati

Diversi gli striscioni apparsi questa mattina in città contro il giornalista di Telemolise, Enzo Luongo, che ha mandato in onda nel tg di Telemolise il video fatto con il cellulare la sera prima sui disordini di Via Ferrari da parte di un gruppo di ultras del Campobasso.

Assembrati e senza mascherine, gli ultras, tra schiamazzi e al grido di Forza Lupi, hanno acceso dei fumogeni nella via della movida campobassana, dove è stato necessario l’intervento della Polizia.

Il filmato di quanto accaduto la sera del 26 agosto che era stato registrato dal giornalista è andato in onda ieri e, questa mattina, sono apparsi alcuni striscioni per contestarlo.

“Luongo infame”, “giornalista terrorista” “offese, calunnie e presunzione, questa è la tua informazione, Luongo buffone” le scritte apparse in città.

Foto Manuela Petescia, direttore Telemolise

“Se una bravata diventa inciviltà”, scrive questa mattina su Facebook il direttore di Telemolise, Manuela Petescia. Un gruppo di ragazzi, – continua – leggermente esaltati, forse anche leggermente brilli, diciamo così, invade a tarda sera le strade di Campobasso al grido ‘Forza Lupi’ e spaventa la gente con urla, schiamazzi e fumogeni.

Che poteva essere una bravata, se non fosse che qualcuno – in via Ferrari insieme ai bambini piccoli – chiama la polizia in preda al panico. Telemolise si limita a raccontare questo fatto di cronaca e il giornalista Enzo Luongo, nel mandare in onda le immagini, si preoccupa di sfocarle e di coprire i volti dei giovani così che non siano riconosciuti. E non era certo un obbligo quello di offuscare le riprese: ciò che avviene in luogo pubblico non conosce chissà quali limitazioni.

Ebbene da ieri pomeriggio è un continuo volare di insulti e minacce contro Telemolise e in particolare contro il giornalista Enzo Luongo, tanto sui social quanto per strada (striscioni di ogni genere, anche della serie «sappiamo dove abiti» nei pressi di casa sua).

Non capiscono, questi eroi, – conclude la Petescia – che tra telecamere della tv e telecamere di sorveglianza installate in città, la bravata si può trasformare in un nano secondo in indagine giudiziaria, senza escludere il coinvolgimento di qualche sostenitore «adulto e vaccinato» del Campobasso calcio che, invece di dissociarsi, avalla pubblicamente (cosa gravissima) questi comportamenti incivili.

Intanto a esprimere solidarietà al giornalista il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, che ha detto come la città “non può restare in silenzio dinanzi ad un atto del genere”.

“L’amministrazione comunale tutta – le parole del primo cittadino  – rifugge da atteggiamenti che, oltre ad essere lesivi dell’immagine di un singolo professionista, sono lontani anni luce dallo spirito e dall’anima della nostra intera comunità cittadina. Ad Enzo Luongo, nonché alla testata di Telemolise, va la solidarietà non solo delle istituzioni, ma quella di tutta la città e, come è giusto che sia, toccherà agli organi preposti indagare in merito a quanto accaduto e accertare le responsabilità che emergeranno”.

Sulla stessa linea i rappresentanti dell’Ordine dei Giornalisti: la presidente dell’Odg Molise, Pina Petta, e i consiglieri nazionali Cosimo Santimone e Enzo Cimino. “Le minacce al collega sono inqualificabili. Ci auguriamo che i responsabili siano identificati perché si tratta di un atto inaccettabile che non deve restare impunito. È necessaria la massima attenzione per garantire la libertà di stampa e il diritto dei cittadini di essere informati. Per questo esprimiamo piena e incondizionata solidarietà al collega Enzo Luogo e alla redazione di Telemolise per i gesti intimidatori compiuti dopo la realizzazione e messa in onda di un servizio di cronaca. Queste persone non riusciranno a far indietreggiare nemmeno di un millimetro tutti i colleghi e le testate impegnati a garantire una corretta e libera informazione. L’ordine sarà sempre al loro fianco perché i social non possono essere considerati una zona franca. Le regole dello stato di diritto vanno rispettate anche in rete. L’emergenza nel settore dell’informazione rappresenta  l’emergenza ‘democrazia’. Per questo nessuna minaccia e nessuna intimidazione, nessuna forma di degrado culturale potranno mettere a tacere giornali e giornalisti. Non resteremo fermi dinanzi alla prepotenza di chi tramite i social media,  minacce e frasi scritte tenta di chiudere la bocca o limitare la penna dei giornalisti”.

 “Il sindacato dei giornalisti stigmatizza l’accaduto e sollecita il comune di Campobasso e le autorità a rafforzare la vigilanza a tutela dell’ordine pubblico e dell’incolumità dei cittadini. Auspichiamo che i responsabili degli accadimenti, soprattutto gli autori delle minacce nei confronti di Enzo Luongo e di Telemolise, siano identificati al più presto. Nel caso di una eventuale contestazione penale, preannuncio che saremo parte del processo con la costituzione di parte civile”, le parole di Giuseppe di Pietro, presidente dell’Assostampa del Molise.

A Enzo e alla redazione di Telemolise la solidarietà dei colleghi di CBlive.

Redazione

CBlive

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