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La via della droga da Lucera a Campobasso: sgominato il clan che si era esteso in Molise

Giovani, violenti e spregiudicati si vantavano di aver ridotto i clienti in stato di tossicodipendenza

Nove i soggetti destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla sezione del Riesame del Tribunale di Bari e indirizzata a chi aveva messo in piedi un vero e proprio sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti tra la Puglia ed il Molise.

Uno di Foggia, tutti gli altri di Lucera. Hanno tra i 38 e i 24 anni, uomini ma anche donne. Fidanzate o mogli e quasi tutti violenti e spregiudicati in nome del dio denaro. Di loro 4 sono finiti in carcere, tre ai domiciliari. Per altri tre, invece, è scattato il divieto di dimora.

Il provvedimento restrittivo giudiziario è arrivato dopo una serie di dettagliate e complesse indagini della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Lucera che vanno avanti dal 2016. In quell’occasione, a Lucera, furono arrestati in flagranza di reato due giovani del posto trovati in possesso di circa un chilogrammo di hashish occultato all’interno di un garage.

È da lì che presero il via una serie di intercettazioni che hanno poi consentito di ricostruire un’imponente ‘rete’ di spaccio che, partendo da Lucera, arrivava fino a Campobasso.

Ad avere un ruolo primario nel gruppo, due coniugi gestori di un autolavaggio, da cui è nato il nome dell’indagine di polizia giudiziaria. Di diverse decine di migliaia di euro il volume d’affari messo in atto dal gruppo criminale che riceveva la droga con cui riforniva anche il Molise da un referente del clan foggiano Moretti-Pellegrino-Lanza.

Un gruppo spregiudicato e violento così come emerge dalle intercettazioni. Alcune delle quali riportate dal telematico Foggia Today. Addirittura ci sono, infatti, intercettazioni in cui uno degli indagati si vantava di aver ridotto in un grave stato di tossicodipendenza uno dei clienti (“…l’ho fatto diventare io tossico amò… vedi che ***** se lo mangiava il romano, ma non se lo mangiava così…, io l’ho fatto diventare tossico perché quello più ce la dai e più diventi tossico hai capito…”).

Insomma, un’altra indagine e un’altra pagina di cronaca che mettere in evidenza quel legale così stretto che la malavita pugliese ha con il piccolo e confinante Molise.

Redazione

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