Cultura

#NoDietDay: giornata internazionale senza dieta: i dati di un Molise che vede in crescita i disturbi alimentari

Campagna contro l'anoressia di Oliviero Toscani
Campagna contro l’anoressia di Oliviero Toscani

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Cresce l’allarme anoressia e bulimia soprattutto tra i giovani, specchio di un malessere interiore che sempre più si riflette in disturbi alimentari portando al rifiuto del cibo o all’ingordigia compulsiva per poi vomitare tutto quello che si è mangiato. Oggi, 6 maggio, è il #NoDietDay, giornata internazionale senza dieta, indetta nel 1992 dalla ex anoressica Mary Evans Young: una data simbolo per approfondire un problema sempre più dilagante e per lasciare passare il messaggio di un approccio più tranquillo e libero con il cibo.

Sono i dati Eurispes a evidenziare una realtà preoccupante: ben 2 milioni i giovani che soffrono di disturbi alimentari tra i 12 ed i 25 anni. Questo tipo di approccio deleterio con il cibo ha tante sfaccettature ma le più comuni sono proprio l’anoressia, ovvero il rifiuto del cibo, e la bulimia, l’ingordigia fuori controllo che porta poi a vomitare tutto quello che si è appena mangiato. In forte crescita anche la visanoressia, ovvero la forma di anoressia maschile.

Il fenomeno preoccupa anche il target giovanile del Molise, motivo per cui la regione si è impegnata in campagne di prevenzione e informazione. Una di queste è stata la campagna itinerante “Alimentare l’autostima: disordini alimentari togliete il disturbo” che ha interessato diverte scuole medie di ben 12 province italiane, tra cui anche Isernia.

All’anoressia nervosa, bulimia e visanoressia si aggiunge l’altra faccia della medaglia: l’obesità. Questa è una vera piaga per il Molise, così come emerge nel Rapporto IstatNoi Italia’ dove al primo posto per obesità ci sono proprio gli adulti molisani, togliendo lo scettro alla Basilicata. Il grave sovrappeso molisano è pari al 13,5 percento, oltre la media nazionale del 10 percento. Primo posto per il Molise, al secondo c’è la Basilicata con il suo 13,1 per cento e terzo posto alla Puglia con il 12,6 percento.

 

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