Cultura

“Quel che dicevano e pensavano i militari della Marina nelle lettere sottoposte a censura dal fascismo durante la guerra”, il libro del docente Unimol, Giuseppe Pardini

Il professor Pardini tra i giornalisti Trapani e Lupo
Il professor Pardini tra i giornalisti Trapani e Lupo

ANDREA VERTOLO

Gli anni ‘40 in Italia hanno rappresentato uno dei periodi più bui e difficili della storia del nostro Paese.

L’entrata in guerra, la fame, l’occupazione straniera, l’alto tasso di mortalità, hanno segnato un’epoca che necessita, con il passare degli anni, di essere sempre più analizzata e portata a conoscenza.

Con questo obiettivo nasce il libro “Quel che dicevano e pensavano i militari della Marina nelle lettere sottoposte a censura dal fascismo durante la guerra”, scritto da Giuseppe Pardini, docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi del Molise e presentato nella sede regionale della Rai Molise.

“L’analisi della storia – ha spiegato Pardini significa raccontare non solo i fatti che si sono verificati ma, soprattutto, ciò che la gente del tempo diceva. Le lettere, in questo modo, rappresentano un documento storico di eccezionale valore in quanto, in esse, viene descritta la quotidianità delle persone, come queste vivevano il disagio, come descrivevano gli avvenimenti che hanno segnato la storia d’Italia”.

“Questo libro – ha continuato il professor Pardinirecupera quei brani che gli uffici di censura della Marina militare cancellavano. Noi leggiamo, quindi, quello che la censura non faceva passare, si parla, in media, di un milione di lettere a settimana che venivano censurate da tali uffici. Le lettere presenti nel libro, ovviamente, fanno riferimento solo a chi aveva contatti con gli ufficiali della marina, ma rappresentano perfettamente i pensieri e le preoccupazioni della popolazione italiana”.

La presentazione del libro è stata abbracciata, in primis, dall’Ordine dei Giornalisti del Molise.

“Il professor Pardini – ha affermato il presidente Antonio Lupo è da tempo un nostro eccezionale collaboratore. Circostanze come questa permettono all’Ordine di aprirsi verso l’esterno e questo, oggi, è necessario. Iniziative di questo valore – ha concluso Lupopotranno essere ripetute anche in altre redazioni”.

A fare gli onori di casa, invece, ci ha pensato il direttore della Rai Molise e Abruzzo, Mauro Trapani: “Sono contento – le sue parole – di poter ospitare questa iniziativa all’interno della nostra sede. La Rai, in quanto servizio pubblico,deve rivolgersi sempre di più all’esterno, dando la possibilità di aprire le nostre porte ad iniziative che, oltre all’informazione, offrono cultura”.

Redazione

CBlive

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