Passaggio strade all’ANAS, Nagni: “Per il Molise risultato eccellente”

Il presidente Frattura e l'assessore Nagni
Il presidente Frattura e l’assessore Nagni

Come ratificato dalla Conferenza Unificata dello scorso 7 agosto, è stata sancita l’intesa sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale ricadenti in diverse Regioni italiane, tra cui il Molise.

Come definito dall’accordo, saranno gestite direttamente da ANAS poco più di 145 km di strade molisane, che interessano otto strade di grande utilizzo da parte dell’utenza.

“Siamo particolarmente soddisfati di come si sia conclusa la trattativa con ANAS – ha affermato Nagni – considerato che si partiva da ben altro “range” chilometrico secondo le prime proiezioni che ANAS ci trasmetteva. Difatti, inizialmente la Società prevedeva di prendere in gestione dal Molise un numero di chilometri parecchio inferiore rispetto ai 145 km successivamente confermati, lasciando in capo alle Amministrazioni locali praticamente l’intero patrimonio viario regionale. Grazie al buon senso di tutti e  dopo una trattativa piuttosto articolata, condotta insieme alle due Province e ai loro tecnici,  siamo giunti al risultato attuale che vedrà le Province cedere diversi tratti di strade ad ANAS, distogliendole dall’obbligo di interventi e manutenzione divenuto ormai insostenibile per quegli enti”.

“La riorganizzazione – prosegue l’assessore regionale Nagni stabilita ha seguito una serie di criteri oggettivi per l’individuazione delle strade da cedere, legati principalmente all’utilizzo delle singole strade, alle urgenze in termini di interventi di manutenzione, al collegamento verso le arterie principali. Grazie a questo accordo, dunque, ha concluso Nagnialcuni tratti torneranno a far parte della rete viaria nazionale, con evidenti vantaggi per la viabilità sia in termini di standard di sicurezza, sia di accessibilità alle aree interne, senza trascurare anche il risparmio in termini economici che tale riorganizzazione porterà alle economie regionali, oramai divenute le prime interessate nelle situazioni di ripristino o di manutenzione delle strade”.

Redazione

CBlive

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