A Termoli il secondo incontro in città del progetto ‘Ricerca e Prevenzione in Molise’

La Fondazione Giovanni Paolo II
La Fondazione Giovanni Paolo II

Dopo la straordinaria partecipazione nel corso della prima edizione della “tappa” termolese della Carovana della Salute, la Fondazione “Giovanni Paolo II” per soddisfare le numerosissime richieste pervenute, ha programmato un nuovo incontro a Termoli il 4 settembre dalle ore 9,30, sempre presso i locali della Scuola Principe di Piemonte.

Potranno partecipare le persone che non riuscirono ad effettuare l’esame per l’eccessiva affluenza i cui nominativi vennero registrati nel corso del primo appuntamento. Gli interessati potranno recarsi direttamente presso i locali scolastici dalle ore 9.30, gli esami verranno effettuati secondo l’ordine di arrivo.

La popolazione molisana ha dimostrato di gradire molto questa iniziativa, in tutti i Comuni dove si è “fermata” la Carovana della Salute, si è sempre registrata una grande partecipazione. Il progetto “Ricerca e Prevenzione in Molise” è rivolto a tutta la popolazione e chiunque può aderire, ma si vuole offrire un’opportunità soprattutto alle famiglie che si trovano in difficoltà economiche e che spesso non riescono ad effettuare anche semplici esami diagnostici. Sono stati interessati diversi centri molisani, anche quelli più piccoli con una popolazione prevalentemente anziana.  Un’ attenzione particolare ai soggetti più deboli, secondo gli insegnamenti evangelici, in coerenza con i valori che ispirano l’Istituzione no profit molisana.

A Termoli l’attenzione si è concentrata sulla prevenzione dei tumori della tiroide, con eco tiroide e visita gratuita.

Il Cancro della Tiroide  è il secondo tipo di tumore più frequente nelle donne di età inferiore ai 50 anni, dopo il carcinoma della mammella. In entrambi i sessi si registrano oltre 15000 nuovi casi l’anno in Italia: tra le donne, l’incidenza è tre volte maggiore che negli uomini. Più in generale, negli ultimi vent’anni i tumori della tiroide sono raddoppiati, ma la prognosi è favorevole nella maggior parte dei casi: il tasso di sopravvivenza a 20 anni è del 90%, mentre l’80% dei pazienti ha una remissione completa della malattia dopo il primo trattamento e solo una percentuale compresa tra il 5 e il 20% sviluppa recidive locali o a distanza.  Merito dell’efficacia delle campagne di prevenzione e anche della chirurgia di precisione che ha determinato una vera e propria rivoluzione del modo di “pensare” il cancro.

Il sintomo più comune del tumore della tiroide è un nodulo isolato all’interno della ghiandola, che si sente tra le dita se si tocca il collo in corrispondenza dell’organo. Non tutti i noduli tiroidei nascondono però forme di cancro, anzi: spesso sono il segno della cosiddetta iperplasia tiroidea, ovvero una forma benigna di crescita ghiandolare. Si stima che meno del 5% dei noduli tiroidei nasconda effettivamente un tumore. I noduli possono essere più d’uno o il cancro può manifestarsi con una massa imponente a livello del collo, sia in corrispondenza della tiroide sia in corrispondenza dei relativi linfonodi. Disturbi degli ormoni tiroidei come ipo o ipertiroidismo si manifestano solo nelle forme avanzate della malattia, per fortuna molto rare.

Redazione

CBlive

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