Cercemaggiore, il presidente Cotugno a difesa del convento dei padri domenicani

Il presidente Cotugno con i frati di Cercemaggiore
Il presidente Cotugno con i frati di Cercemaggiore

Sul trasferimento dei frati domenicani da Cercemaggiore dobbiamo mantenere alta l’attenzione e mettere in campo tutti gli sforzi per evitare questa nefasta decisione”.

È forte la preoccupazione della popolazione di Cercemaggiore e del sindaco, Vincenza Testa, per la paventata soppressione del convento dei padri domenicani che lascerebbe un vuoto incolmabile nell’intera comunità. Nell’intento di scongiurare tale ipotesi, il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, ha accolto con grande disponibilità il primo cittadino di Cercemaggiore, il Comitato “Santa Maria della Libera”, guidato da padre Carmine Palladino, e una delegazione della comunità cercese per studiare le azioni da mettere in campo al fine di evitare la chiusura del Convento di Cercemaggiore.

Il presidente Cotugno, nelle ultime settimane, ha avuto modo di occuparsi della vicenda che potrebbe, a distanza di cinque secoli, decretare la fine della presenza dei padri domenicani a Cercemaggiore, un evento funesto non solo per la locale comunità ma per l’intera regione.

Con diverse missive, indirizzate al Priore provinciale, fr. Francesco La Vecchia, all’arcivescovo di Campobasso, mons. Bregantini e al sindaco di Cercemaggiore, Vincenza Testa, Cotugno ha inteso sottolineare l’opera che i padri domenicani svolgono nel convento, inserito perfettamente in un circuito nazionale che vede la presenza costante a Cercemaggiore di gruppi dediti agli esercizi spirituali.

Dal 1492 i padri domenicani sono a Cercemaggiore con un’opera quotidiana di catechesi che coinvolge oltre 200 bambini – ha affermato il presidente Cotugnoil convento è autosufficiente dal punto di vista economico e nel 2011 la Regione ha concesso un contributo di 500mila euro teso al rifacimento dell’intera struttura. Il paventato decreto di chiusura emesso il 20 novembre 2015 dal Priore produrrebbe i suoi nefasti effetti dal 20 luglio 2016. Occorre un’opera sinergica per evitare tale ipotesi che priverebbe Cercemaggiore e il Molise dei suoi padri domenicani. Sono certo che della questione è stato investito anche il padre generale dei domenicani, padre Bruno De Corè – conclude il presidente Cotugno – sono disponibile da subito ad incontrarlo con una delegazione per far sentire le nostre ragioni in un clima di profondo rispetto nei confronti delle esigenze dell’Ordine dei domenicani”.

Redazione

CBlive

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