Emergenza neve 2012, la controreplica di Iorio a Frattura: “Fiero del lavoro del mio governo regionale”

L'ex Governatore Michele Iorio, oggi consigliere regionale d'opposizione
L’ex Governatore Michele Iorio, oggi consigliere regionale d’opposizione

In merito al botta e risposta tra Iorio e Frattura sui fondi dell’emergenza neve 2012, puntuale la controreplica dell’ex governatore per il quale: “se per Frattura risolvere i problemi del Molise vuol dire creare problemi, sono fiero del lavoro svolto da me e dal mio governo regionale”.

“Anche perché, se Frattura e compagni avessero messo lo stesso zelo impiegato a distruggere la Protezione Civile, far fuori l’architetto Giarrusso e licenziare i vincitori di concorso – prosegue Iorio – invece di studiare, capire  e provvedere ai bisogni del Molise e dei molisani, a quest’ora la nostra Regione e i suoi cittadini vivrebbero sicuramente in una situazione migliore di quella in cui versano”.

“Invece il governatore – prosegue ancora Iorio – rompe il silenzio sui fondi dell’emergenza neve 2012 per sottolineare mie dichiarazioni “ridicole e mendaci” che però, purtroppo per lui, carte alla mano (nonostante dalla Regione siano restii a concedere documentazione) dimostrano di come il disimpegno, il silenzio assurdo e vergognoso del centrosinistra governativo abbiano condotto i Comuni molisani e le aziende locali alla disperazione”.

“Frattura e compagni – scrive Iorio – avevano già tutto pronto, dovevano solo pretendere dal 2013 in poi, dal governo nazionale amico, di rispettare gli impegni presi nei confronti del Molise. Invece, prima con Enrico Letta, poi con Matteo Renzi, dalla Giunta regionale hanno assunto un atteggiamento lavativo lasciando trascorrere quattro anni  pubblicizzando finte attenzioni del premier verso la nostra terra e dimenticando di batter cassa per ciò che di diritto a noi spettava”.

“Veniamo ai fatti. Secondo Frattura, io – precisa Iorio avrei autorizzato spese senza copertura: o Frattura è mal informato o non sa leggere gli atti. Ad autorizzare gli oltre 10 milioni di spesa (di cui 6 milioni circa erano i costi ammissibili per i Comuni, il resto riguardava altre spese) non è stata la Regione Molise bensì il governo centrale con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (all’epoca Mario Monti) del 28 settembre 2012 recante: “Riparto delle risorse, stanziate dall’art. 23, comma 9 del Decreto Legge n. 95 del 6 luglio 2012, per gli interventi connessi alla eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio nazionale nel mese di febbraio 2012.” Pubblicato su G. U. n. 11 del 14.01.2013″.

“Insomma, Paolo, quando c’è il riconoscimento dello Stato d’emergenza, come avvenne in quando l’eccezionale nevicata colpì tutto il Molise e gran parte dell’Italia – si legge nella nota di Iorio – dal 1 al 15 febbraio 2012, è lo Stato che riconosce e s’impegna verso gli enti locali ad erogare i fondi, non la Regione. Certamente però la Regione ha l’obbligo e il dovere, anche morale, di pretendere nel tempo che quegli impegni vengano mantenuti. Tu cosa hai fatto perché ciò accadesse in ben quattro, e sottolineo quattro anni dal 2013? Dov’è una tua firma sullo stanziamento di risorse nonostante l’impegno assunto e votato in Consiglio regionale? Sia nella prima fase della gestione e dell’erogazione dei fondi da parte della Regione stessa sia nella seconda fase con lo Stato di emergenza e quindi direttamente dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, le spese autorizzate ammesse a finanziamento sono state solo quelle previste dai decreti e quindi relative a sgombero neve, sale, carico e trasporto della neve, gasolio per i mezzi, ecc… Le spese non ammissibili furono comunicate ai Comuni interessati con una nota direttamente dal direttore dell’ARPC, architetto Giuseppe Giarrusso. Fatte queste dovute precisazioni – conclude Iorio – per ripristinare la verità dei fatti, è forse il caso di osservare che non conviene far ricadere sul lavoro svolto dal governo passato la vostra incapacità politica di far sentire la voce del Molise a Roma. Meglio continuare, come fatto in questi anni, il gioco delle tre scimmiette: non vedere, non sentire, non parlare quando si tratta di fare ciò per cui il popolo vi ha eletti”.

Redazione

CBlive

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