Palazzo Moffa: Iorio, Fusco Perrella e Sabusco chiedono lumi a Frattura sul futuro delle Province

L'ex Governatore Michele Iorio tra Angela Fusco Perrella e Nicola Cavaliere
L’ex Governatore Michele Iorio tra Angela Fusco Perrella e Nicola Cavaliere

I consiglieri regionali Iorio, Fusco Perrella e Sabusco, attraverso una nota stampa, hanno chiesto al Governatore Paolo di Laura Frattura lumi su come la Regione Molise tratterà, in sede di approvazione della Legge di Stabilità 2015, la questione delle Province.

“La discussione avviata in questi giorni nell’ambito della legge di stabilità regionale, delle disposizioni collegate e del bilancio di previsione per il 2015 è profondamente attinente alla questione, ancora irrisolta, delle Province, oramai sempre più in difficoltà soprattutto dal punto di vista finanziario – scrivono Iorio, Fusco Perrella e Sabusco -. Le chiediamo, Presidente Frattura, a che punto è il riordino delle Province che avrebbe dovuto definire la normativa regionale volta a ridisegnare l’assetto delle funzioni in adempimento della legge Delrio? Come affermato dal Presidente della Provincia di Campobasso De Matteis, e come da noi condiviso, la somma di € 690.000,00 prevista nel bilancio 2015 e trasferita alle province per il riordino istituzionale è insufficiente, quasi irrisoria, e mette le province, in particolar modo quella di Campobasso, a rischio dissesto se non vengono previste ulteriori risorse. Se, come sembra, la Regione vuole riprendersi tutte le funzioni delegate, perché nel bilancio di previsione che ci apprestiamo a discutere in Consiglio regionale non sono stati previsti i fondi necessari a garantire anche il trasferimento del personale? Inoltre, Presidente Frattura, le chiediamo quali azioni sta portando avanti in concreto l’Osservatorio sulla finanza territoriale della Regione Molise? Perché finora non ha prodotto risultati? A che punto è l’elaborazione di quelle proposte idonee al riordino dell’apparato amministrativo? Ci auguriamo, per il benessere della collettività, che venga rispettato l’impegno: arrivare a fine giugno all’approvazione della legge di riordino; ribadiamo come la Regione, prioritariamente, avrebbe già dovuto definire il chi fa cosa come responsabile definizione di ruoli e funzioni, come pure attribuire risorse economiche in primis alle Province per le deleghe regionali di corrente gestione così centrando gli obiettivi di certezza dei diritti e garanzia dei servizi ai cittadini, non ultima la salvaguardia dei livelli occupazionali. Tutto ciò, se fatto, avrebbe centrato il sistema economico del territorio molisano. Invece no. A noi il dovere di domandare perché tutto questo non sia stato voluto e fatto.  Se da un lato, per quanto riguarda il personale, proprio in questi giorni è arrivata la bozza del decreto sulla mobilità dei dipendenti pubblici, atto fondamentale per definire il passaggio dei lavoratori in esubero dalle province nelle altre amministrazioni pubbliche, grazie a specifiche tabelle di equiparazione, dall’altro le chiediamo: come mai ancora non è stato ancora definito il  riordino delle funzioni provinciali non fondamentali soppresse dallo Stato per le quali c’è il dovere regionale di garantirle attraverso una nuova stagione di deleghe regionali di funzioni, capace di fare sistema e sviluppo del territorio anche pensando in termini di aree vaste a valenza provinciale tenendo così conto dell’esperienza di struttura e di gestione già presenti?

 La Provincia di Campobasso – conclude la nota stampaha onorato nel termine previsto del 28 febbraio scorso l’obbligo di riduzione della spesa del personale, ed è passato da 10 milioni 500mila euro a 5 milioni 350mila euro così coprendo la pianificazione della gestione delle funzioni fondamentali assegnate dalla Delrio, e la stessa prassi è stata portata a termine anche dalla Provincia di Isernia. Perché invece la Regione non ha concluso la pianificazione delle competenze assorbite dal riordino delle funzioni? Tanti interrogativi e rispettive sollecitazioni che necessitano di risposte concrete da parte di questo Governo regionale, perché non è più procrastinabile la risoluzione di questo tema, pena la paralisi organizzativa e amministrativa delle Province”.

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