Sindacati delle Forze di Polizia: la sicurezza è a rischio

Stemma_della_Polizia_di_Stato.svgÈ sotto gli occhi di tutti come le condizioni lavorative ed economiche dei poliziotti stiano raggiungendo livelli sempre più insostenibili e infatti, già da tempo, noi organizzazioni sindacali della Polizia di Stato, contrariamente all’assordante silenzio del nostro Ministro e del Dipartimento di P.S., denunciamo alle  Istituzioni e all’opinione pubblica, il progressivo deterioramento e l’acuto disagio professionale del personale.

Tra l’altro, non si può non notare come, negli ultimi tempi, all’elevato numero di problematiche rimaste irrisolte, si siano aggiunte e si stiano aggiungendo nuove e delicate questioni che minano e mortificano in maniera oltremodo pesante l’attività lavorativa del personale.

Oltre al fatto che, come già riportato più volte dai mass media, le Forze dell’Ordine sono la nuova categoria di poveri, si aggiunga la consapevolezza di lavorare in contesti operativi sempre più difficili, con mezzi  obsoleti e insicuri, in strutture fatiscenti che minano persino la dignità degli operatori, con un età media  sempre più elevata che mette a rischio i livelli di efficienza dei servizi di sicurezza e di mantenimento  dell’ordine pubblico, tenuto conto che la nostra mission è rivolta ai cittadini ed è destinata alla tutela delle istituzioni democratiche.

A ciò si aggiungano problematiche vecchie e nuove come la chiusura di Uffici disposta dal Dipartimento, l’allarmante assenza di strategia sulla sicurezza che prevede uno smodato ricorso a pratiche emergenziali, come la gestione dei fenomeni di immigrazione e come l’approccio all’ordine pubblico e, ultimo ma non per importanza, i recenti testi del Decreto legge sulla riforma della P.A., licenziato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, che omologano il Comparto Sicurezza, per la sola parte relativa ai “doveri”, ai lavoratori del Pubblico Impiego, senza tener conto della nostra “specificità” che è tra l’altro una Legge dello Stato. Per tutto questo, per molto altro e per il silenzio della nostra Amministrazione, abbiamo deciso unanimemente e con effetto immediato, analogamente a quanto sta già avvenendo in tante altre realtà, di non concedere più agli Uffici di Polizia della provincia di Campobasso, tutte le deroghe orarie che sino ad oggi – con sforzi abnormi, proprio in virtù dei particolari turni di servizio cui i poliziotti erano chiamati – hanno reso possibile garantire un sufficiente livello di sicurezza, mascherando i disagi che per questo gli operatori delle Forze dell’ordine erano costretti a subire. In particolare sono state revocate: le deroghe per consentire orari diversi da quelli del contratto di lavoro per i servizi di ordine pubblico, poliziotto di quartiere, uffici investigativi e per gli accompagnamenti di stranieri alle frontiere.

Gli accordi relativi alla reperibilità pattizia, ovvero il particolare istituto che per 10 euro, garantisce la  presenza h24 di investigatori e polizia scientifica; siamo ben consapevoli della gravità della decisione che si ripercuoterà inevitabilmente sui servizi forniti al cittadino, ma è assolutamente necessario per tentare di poter tornare a garantire livelli di sicurezza adeguati mettendo un freno alla continua mortificazione di un’intera categoria di lavoratori.

La recente indagine ISTAT conferma le nostre preoccupazioni; Furti e rapine hanno, infatti, registrato un  esponenziale incremento, nonostante la situazione non appaia interessare il governo italiano.

Per tentare di scongiurare l’inabissamento dell’intero sistema sicurezza a livello nazionale e territoriale,  riteniamo essenziale informare attraverso gli Organi di Stampa, la cittadinanza, i rappresentanti politici ed istituzionali di questa nuova linea nei confronti dell’Esecutivo e dell’Amministrazione della P.S., sottolineando che essa rappresenta solo il primo passo di una nuova e più incisiva fase di lotta sindacale ad oltranza.

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