Sul sistema di corruzione di ‘Mafia Capitale, le riflessioni di Vincenzo Musacchio

Vincenzo Musacchio
Vincenzo Musacchio

In riferimento alle ultime vicende legate all’inchiesta ‘Mafia Capitale’, questo il commento di Vincenzo Musacchio, direttore della Scuola della Legalità “Don Peppe Diana“: “Le indagini della magistratura su “Mafia Capitale 1 e 2” evidenziano chiaramente non tanto l’esistenza della corruzione, che ormai tutti conosciamo, quanto la sua virulenza letale. Per questo è importante valutare, oggi più che mai, le cause  ed individuare strategie efficaci di lotta. Nel nostro Paese purtroppo il beneficio dell’illegalità è superiore ai rischi che si corrono. Quindi, se realmente si vuole lottare la corruzione è necessario incidere sull’aspetto preventivo e culturale nonché sull’entità della sanzione e sulle probabilità di essere catturati e poi puniti. Se l’obiettivo è sconfiggere la corruzione, occorrerebbe agire in maniera efficace ed al più presto possibile. “Mafia capitale” è senza dubbio una vicenda di vaste proporzioni all’interno della quale si è fatto troppo ricorso a privati, cooperative e società commerciali. Le amministrazioni locali pare non abbiano controllato ma hanno fatto gestire ad altri in cambio di favori di qualsiasi tipo. Purtroppo in questa situazione ormai endemica il livello di degrado non si può più affrontare con le parole si devono attuare strategie immediatamente efficaci. Fino a quando ci sarà l’immobilismo colpevole in Parlamento perderemo un sacco di tempo in chiacchiere e purtroppo faremo pochi fatti. Vorrei rimarcare ancora una volta che i pregiudicati, o chi non abbia la fedina penale immacolata, non possono partecipare o fare parte della gestione della cosa pubblica. I collusi o i soggetti di dubbia moralità non possono essere compresi nelle attività afferenti la gestione pubblica. E’ assolutamente indispensabile allontanare le persone incapaci dalle posizioni di responsabilità se non danno risultati sia in termini di servizio che economici e morali. Il merito porta etica e di conseguenza è un buon antidoto al virus potente della corruzione. Chiaramente tutto questo ha un senso se sussiste la volontà di risolvere seriamente le cose, se manca quella, e nutro qualche dubbio in merito, perdiamo solo tempo inutilmente e avremo in futuro ancora altri casi eclatanti di corruzione”.

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