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Turismo di montagna: ora ci sono i fondi per gli esercenti degli impianti di risalita a fune

Dopo tanta attesa, lo scorso 5 agosto la Commissione europea ha accolto le istanze italiane di compensazione dei danni subiti dagli esercenti degli impianti di risalita a causa della pandemia Covid-19.

Il 27 agosto, il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha firmato il decreto interministeriale che prevede l’erogazione di 430 milioni di euro agli esercenti degli impianti di risalita a fune. Il testo è in attesa della firma del Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco. Inoltre sono stati stanziati, con apposito decreto, 40 milioni a favore dei maestri e delle scuole di sci.

Entrambi i decreti sono stati previsti dal Sostegni bis che prevede fondi per la ripresa del Turismo delle aree montane.

“Importante segnale attraverso il quale, dapprima la Commissione europea e poi di concerto il Ministero del Turismo e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è dato ascolto alle istanze avanzate dagli operatori del comparto montagna ed alle loro famiglie. Un settore che, – le parole del presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone – da quasi due anni, è completamente bloccato e che merita risposte e sostegni, giusta informazione, nei modi e nei tempi, per le riaperture degli impianti sciistici.

Il turismo montagna sta pagando conseguenze pesanti con una grave ricaduta economica che coinvolge diversi componenti della filiera montagna e dell’intero indotto dei territori circostanti, tra cui gli operatori delle strutture recettizie, le guide alpine ed escursionistiche, i commercianti, gli artigiani, i produttori locali. Territori che sono già stati ampiamente colpiti e martorizzati dal disastro socioeconomico ed occupazionale, nonché dallo spopolamento e da tutte le problematiche connesse alle aree interne e montane.

Aree interessate che hanno, ora più che mai, bisogno di interventi finalizzati alla ripresa del settore, di progetti concreti, adeguati e prontamente capaci che rappresentano quell’opportunità giusta per far divenire, una volta per tutte, il turismo montano il vòlano di sviluppo e crescita dell’economia locale e regionale, generando un flusso turistico invernale e non, di alta e bassa quota, per sportivi, appassionati e per le famiglie, alla portata di tutti, che possa arginare il lacerante fenomeno dello spopolamento delle aree interne e montane.

La ripresa della montagna dovrà essere rivisitata in chiave di valorizzazione ecologico-ambientale e dovrà passare attraverso le molteplici articolazioni nelle quali si sviluppano i prodotti possibili, con una più intensa attenzione del prodotto offerto con le caratteristiche ambientali che il nostro meraviglioso patrimonio paesaggistico offre.

Pertanto, non appena il decreto sarà efficace e verranno ripartite le risorse da destinare ai beneficiari, dobbiamo essere pronti ad investire per ripartire con uno slancio più forte ed impattante da poter finalmente edificare un azzeramento definitivo di tutte quelle criticità, diseguaglianze ed ingiustizie che, per troppo tempo, hanno segnato uno stato di “normalità” di alcuni territori e di riflesso per le loro comunità.

In questo periodo abbiamo riscoperto l’importanza della comunità, del senso identitario, di appartenenza e proprio da questi valori e dal concetto che vede i territori delle aree interne e montane intesi come protagonisti di politiche di sviluppo e non più meri spettatori, occorre segnare il nuovo punto di partenza,.

Ora che sappiamo su quali punti di debolezza dobbiamo fare forza, ora che ci sono concrete opportunità in termini di risorse e sostegni economici importanti, sta a noi dettare la rotta ed il passo decisivo verso quel cambiamento cruciale che, da troppo tempo, aspettiamo capace di far diventare normalità lo slogan ‘“Il Molise è sold out'”.

 

Redazione

CBlive

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