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Andrea Latessa presidente del Corecom: eletto un trio di avvocati. Esclusi i giornalisti che auspicavano l’elezione di un proprio rappresentante

corecomL’assemblea di Palazzo Moffa ha deciso: il nuovo presidente del Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni) è l’avvocato Andrea Latessa, collaboratore di Salvatore Di Pardo, legale del Governatore Paolo di Laura Frattura. Il professionista di Campobasso ha ottenuto 11 preferenze, il quale avrà come componenti i colleghi Giuseppe Mileti e Francesco Di Falco.

Latessa succede alla presidenza all’avvocato Federico Liberatore, attuale consigliere comunale del Comune di Santa Croce di Magliano, divenuto incompatibile con la carica.

Mileti sarebbe stato ‘sponsorizzato’ dall’assessore Facciolla, mentre Di Falco è uomo vicino all’ex Governatore Michele Iorio, ma con un trascorso politico anche nel centrosinistra. Su quest’ultimo pende una recente condanna in primo grado a un anno e sei mesi, pena sospesa, che non ha impedito la sua elezione: il regolamento prevede l’ineleggibilità solo in caso di sentenza definitiva.

Il Corecom è il ramo locale dell’Agcom (l’Agenzia per le Garanzie nelle Comunicazioni), che ha tra le sue competenze la risoluzione delle controversie tra cittadini e gestori del servizio di telecomunicazioni, in materia di tutela dei minori nell’ambito del sistema radiotelevisivo e dell’esercizio del diritto di rettifica. Inoltre, garantisce la par condicio nei periodi elettorali.

Il Corecom è direttamente legato alla legge sull’editoria, della quale si attende il regolamento attuativo, anche perché gestisce il Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc), la cui iscrizione da parte delle testate giornalistiche e, dunque, delle imprese loro collegate è condizione indispensabile per accedere al contributo pubblico regionale.

Il Corecom è passato da cinque a tre componenti per effetto della legge regionale 8 del 2015 e il Consiglio regionale ha optato per tre avvocati. Ancora una volta, dunque, si è persa l’occasione di inserire nel novero dei componenti un giornalista. Per l’ennesima volta la classe giornalistica è stata bistrattata, in quello che è un organismo nel quale sono necessarie e indispensabili l’esperienza e la competenza di un avvocato e di un professionista dell’informazione, ai fini del migliore funzionamento dello stesso.

La classe giornalistica del Molise auspicava una maggiore presa in considerazione, ma così non è stato. Ancora una volta ha vinto la politica e, soprattutto, il gioco di dover “accontentare” chi sposa la causa di chi comanda, a scapito di coloro che assicurano (o sono chiamati ad assicurare) l’informazione libera e plurima.

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