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Il Baranello vince il campionato di Prima Categoria e vola in Promozione

Giovanni Silvestri
Giovanni Silvestri, centrocampista del Baranello

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Con un 3 a 0 contro il Murgantia dello scorso 3 maggio, l’Asd Baranello ha già potuto festeggiare, con una giornata di anticipo, la vittoria del campionato di Prima Categoria che fa volare la squadra dritta in Promozione.

Un successo di tutti che ha entusiasmato l’intero paese.

“È un’emozione stupenda aver vinto il campionato in una squadra composta da amici per la maggior parte baranellesi” questo il commento a caldo del centrocampista Giovanni Silvestri: “Credo che la nostra forza, oltre il sacrificio, gli allenamenti costanti e la professionalità, sia proprio l’unione, il ‘fare gruppo’. È fondamentale per una squadra, essere uniti, perché solo in questo modo si possono superare momenti difficili e poi gioire delle vittorie, come in questo caso. Il nostro team, fatto di società, dirigenti e tifosi è stato davvero forte. E sono proprio i tifosi la chiave di tutto: è stato bellissimo vedere ogni domenica la schiera di amici e tifosi venuti in campo a seguirci, tanto che il pubblico dei baranellesi è diventato il dodicesimo uomo in campo. È stato emozionante vedere una sfilata del Baranello che ritrova la qualificazione al campionato di promozione molisana dopo 20 anni”.

Come avete vissuto tutto il campionato? “Abbiamo lavorato con sacrificio e costanza e a quanto pare il nostro lavoro è stato ripagato con la vittoria del campionato, nonostante lo scorso anno abbiamo chiuso al decimo posto. Questo significa che abbiamo lavorato bene e tutti abbiamo dato un qualcosa in più, in primis il mister Di Chiro”.

Tra tutte le partite del campionato, qual è quella che ti ha emozionato di più? “Quella più ‘sofferta’: la trasferta del Ripalimosani in cui abbiamo vinto una partita con un 2 a 0 nonostante avevamo 11 giocatori assenti. In quel caso ogni giocatore ha lottato con grinta per la vittoria. Eravamo determinati a vincere, lo volevo a tutti i costi ed infatti così è stato”.

 

 

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