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Papa Francesco: uomo tra gli uomini

Papa Francesco all'Unimol
Papa Francesco all’Unimol

MASSIMO DALLA TORRE

I molisani hanno accolto il Papa con un abbraccio collettivo, i numeri sono la prova provata, in modo da poterlo stringere non in maniera distaccata ma forte come un amico che non si vede da tempo. Sorridente, tranquillo, rassicurante,  fin dal primo impatto con il Molise e le sue genti, il Papa ha sentito il calore di chi lo ha aspettato con impazienza come stesse ritornando a casa dopo una lunga assenza. Casa che gli ha ricordato molto probabilmente la sua Argentina, terra in cui i contrasti e le inconcludenze sono all’ordine del giorno. Uomo diretto si è accollato una missione difficile: consolare i disperati e dare speranza a chi non ne ha; tant’è che il lavoro, la disoccupazione e la famiglia sono stati il perno centrale dei suoi discorsi. Parole in cui ha predominato una frase su tutte: non avere lavoro non è solo non avere il necessario per vivere. Il problema è non portare a casa il pane significa togliere la dignità. Poi ha proseguito rimarcando sul lavoro domenicale che non è una vera libertà. Un tema che non interessa solo i credenti, ma tutti, come scelta etica, tant’è che la domanda è: a che cosa vogliamo dare priorità? La domenica libera dal lavoro sta ad affermare che la priorità non è all’economico, ma all’umano, al gratuito, alle relazioni non commerciali ma familiari, amicali. Forse è giunto il momento di domandarci se quella di lavorare la domenica è una vera libertà. Infine ha invitato a dedicare più tempo ai figli. Temi che accusano palesemente chi prevarica, sfrutta, aberra, rinnega chi volta le spalle e si nasconde al vissuto di tutti i giorni. Temi che innalzano barriere che separano dalla realtà. Ostacoli che il Papa in ogni occasione annulla perché è consapevole di essere al servizio dell’uomo. Uomo che anche in quest’ occasione è servito a far capire con parole determinate, dirette e non ampollose, che la chiesa non è sorda, disinteressata alle emergenze. Insegnamenti che sono i vettori di uno stile di vita facilmente perseguibile perché chiaro e non oscuro come molti vorrebbero che sia. Vettori che indicano il percorso giusto da seguire. Vettori che sgombrano il tracciato, che anche in questa occasione, è stato alla portata di tutti, senza esclusione alcuna. Questo il messaggio di Francesco. Messaggio che lungamente rimarrà impresso nelle menti dei molisani figli di una società non facile da vivere. Testimoni di una dramma il cui epilogo purtroppo è vicino se non si cambia rotta.

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