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Vasto, 7 capodogli spiaggiati di cui 3 morti. Colpa delle trivellazioni? (Vedi photogallery)

balene

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Questa mattina intorno alle ore 6.50 alcuni passanti si sono trovati davanti una scena drammatica ed incredibile: ben 7 capodogli spiaggiati all’altezza del porto di Vasto, nella zona di Punta Penna. Animali enormi, della grandezza di circa 4 metri,  tutti maschi ed agonizzanti lungo la riva. Subito sono stati allertati i soccorsi, la Guardia Costiera di Vasto, i rappresentanti del Centro Emergenza Cetacei di Padova, i sommozzatori di S.Benedetto del Tronto ed un cordone di volontari accorsi per aiutare i poveri animali.

A perorare la causa anche il consigliere comunale di Campobasso Simone Cretella che su face book fa un appello: “Organizziamo un team per andare a Vasto a dare una mano ai volontari che stanno tentando di salvare le balene? In tempi rapidissimi, contattatemi”. Subito si è intervenuti con delle operazioni di salvataggio seppur i tempi sono stati lunghi sia per non spaventare ancor di più gli animali, sia per la mole dei mammiferi. Purtroppo dei 7 cetacei, ben  3 sono morti mentre gli altri quattro capidogli si sono salvati ma non sono ancora del tutto fuori pericolo. In particolare uno dei 4 riportava delle profonde ferite in bocca causate da una rete da pesca.

Intanto si indaga sulle possibili cause che hanno portato a questa drammatica situazione: si pensa ad una possibile perdita dell’orientamento dei mammiferi che, muovendosi in branco, dal Mar Adriatico sono arrivati nelle acque di Vasto oppure si sono allontanati perché spaventati da lievi terremoti o ancora da influenze elettromagnetiche. Il consigliere regionale Pietro Smargiassi del M5S rintraccia le trivellazioni come possibili cause: “A 50 chilometri di distanza la Exxon-Mobit aveva eseguito operazioni di air-gun, una tecnica sismica di riflessione impiegata per individuare giacimenti petroliferi”.

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