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A un anno dalla visita di Papa Francesco il Molise chiamato a riflettere sul tema dell’accoglienza. Ancora un monito per dare ospitalità agli orfani stranieri

Circa 25 mila posti a sedere, altri in piedi, servizi igienici anche per disabili, tribuna stampa, una zona riservata al coro composto da 400 elementi e altri servizi: così l'area dell'ex stadio "Romagnoli" di Campobasso si appresta ad accogliere Papa Francesco che celebrerà la Messa alle 10.30 di sabato prossimo su un'altare di dimensioni contenute che ricorda molto una capanna, rivestita di canne di bambù, 3 luglio 2014. ANSA/NICOLA LANESE
La capanna dove un anno fa il Papa celebrò la messa

La Città di Campobasso ricorderà domattina, domenica 5 luglio, l’anniversario della visita che Papa Francesco fece al capoluogo. Per dire ‘grazie’ al pontefice di una giornata vissuta sotto i riflettori dei mezzi di comunicazione di tutto il mondo, in un’atmosfera di festa, a Bergoglio sarà intitolata l’area dell’ex Romagnoli. Dove il santo padre celebrò la messa diventerà così ‘Parco 5 luglio Papa Francesco’. Alle 10 ci sarà la cerimonia dello scoprimento della targa marmorea, mentre alle 11.30 nella Cattedrale della Santissima Trinità si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo della diocesi di Campobasso-Bojano GianCarlo Bregantini.

Quella di domani sarà però una giornata in cui il mondo cattolico e la stesso assessorato alla Politiche sociali della Regione Molise offriranno un momento di riflessione sul tema dell’accoglienza umanitaria dei minori stranieri non accompagnati. Alle 15, infatti, nella sala Celestino V della Diocesi di via Mazzini si terrà l’incontro durante il quale sarà ilLustrato il bando per richiedenti asilo e per rifugiati pubblicato dal Ministero dell’Interno e destinato ai Comuni. Si tratta di un avviso Sprar in scadenza il prossimo 23 luglio che potrà essere attivato anche solo per 6 minori a Comune e fino a un massimo di capienza finanziaria pari a 1000 posti sull’intero territorio nazionale.

L’incontro, oltre che dalla Regione e dalla Diocesi, è stato promosso dall’Anci Molise, dalle associazioni ‘Liberi di Essere’ e ‘Primo Marzo Molise’, dalle Onlus ‘Padre Giuseppe Tedeschi’ e ‘Dalla Parte degli Ultimi’, nonché dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Caritas di Termoli e Larino.

“Ogni amministrazione – fanno sapere gli organizzatori alla vigilia dell’incontro – potrà adoperarsi insieme alle associazioni umanitarie per rispondere insieme o singolarmente al bando entro i termini previsti, offrendo una risposta concreta a una parte dei 3 mila ragazzi giunti in Italia dall’inizio del 2015 e che sono senza genitori, o perché partiti da soli o per averli persi durante il peregrinare dell’emigrazione. L’insieme delle comunità locali e delle associazioni – prosegue la nota – saprà attrezzarsi per promuovere l’accoglienza umanitaria per piccoli nuclei di minori diffusi in modo capillare nella Regione, confermando la validità del modello Sprar e la solidarietà delle nostre popolazioni”.

Dunque, ancora un appello che arriva per l’accoglienza dei minori non accompagnati e che fa seguito all’indignazione espressa dall’associazione ‘Giuseppe Tedeschi’ nello scorso mese di maggio a seguito della mancata risposta dei Comuni molisani al bando per accogliere 50 bambini immigrati.

Un monito che torna a essere diffuso anche dall’assessore regionale Michele Petraroia per il quale troppo spesso “l’egoismo dominante dei territori più forti, prevale sui valori di uguaglianza, mutualità e universalità nell’accesso alle tutele sociali da parte di chi vive nelle periferie italiane ed europee”.

“Le ingiustizie non si combattono solo sul piano culturale, ma adoperandosi operativamente per costruire reti di solidarietà che affermano il primato della dignità di ogni essere umano ed in particolare dei bambini e dei ragazzi al di là del colore della loro pelle e della religione in cui credono”, sono state le parole del vicepresidente del Molise per sollecitare le anime del territorio locale all’accoglienza.

 

 

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