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Al Circolo Sannitico i ritratti di chi trova il coraggio di combattere la malattia. Inaugurata la mostra fotografica che promuove le attività dell’associazione Pro Malati oncologici

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L’assessore de Capoa durante la presentazione dell’iniziativa

ANDREA VERTOLO

Combattere con tutte le forze la malattia significa accettarla, senza fare di essa l’unico pensiero della propria vita. Non è semplice, così come non è facile trovare il coraggio di reagire quando un male si impossessa del proprio corpo, minacciando ogni giorno di poterti togliere tutto. Eppure bisogna provarci, bisogna stringere i denti e resistere. Bisogna trovare la forza di aggredire il male per non esserne sopraffatto. È questo il filo conduttore della mostra fotografica “Pensieri diversi: capelli o cappelli?”, inaugurata questa mattina, sabato 20 febbraio, al Circolo Sannitico di Campobasso. Una serie di immagini esposte per promuovere le attività dell’associazione Pro Malati Oncologici “Anna Pistilli Sipio Perrazzelli – Onlus”. Si tratta di un’organizzazione che dal 2012, anno della costituzione, si propone di migliorare l’assistenza ospedaliera per i malati e per i loro familiari. Come? Supportando, con mezzi umani e tecnologici, la struttura ospedaliera pubblica favorendo l’attività di ricerca, potenziando i mezzi e i servizi dei laboratori ospedalieri coinvolti nella diagnostica delle malattie neoplastiche e organizzando corsi di aggiornamento rivolti al personale medico e infermieristico. Attività queste, che grazie al supporto finanziario dell’Apmo hanno permesso anche di costruire, dal nulla, uno sportello di psico-oncologia e uno di assistenza socio-sanitaria che sostengono i pazienti affetti da neoplasie e le loro famiglie.

Successivamente alla mostra, che resterà aperta al pubblico fino a lunedì 29 febbraio, all’ex Gil di Campobasso, il prossimo 4 marzo, si terrà un concerto della band “Effetti Collaterali”  composta da medici e infermieri del Cardarelli. Un progetto importante sostenuto con forza dall’assessorato alla Cultura di Palazzo San Giorgio, guidato da Emma de Capoa. E proprio l’esponente dell’amministrazione comunale si rende promotrice di una campagna di sensibilizzazione su un tema che la riguarda da vicino. Parla, infatti, in prima persona, pronunciando parole toccanti che emozionano i presenti. “Simili progetti dice la de Capoa –  sono importanti perchè consentono di scrollarsi di dosso il peso della malattia, dando un serio sollievo per affrontare al meglio la quotidianità”.

“All’ospedale ‘Cardarelli’ – prosegue – ho trovato un clima caldo e un senso di umanità, che mi hanno aiutato nelle cure. Ho lasciato il nosocomio del capoluogo soltanto perché sono entrata in una sperimentazione ad Avellino. Mai avrei lasciato una struttura, dove il personale si è dimostrato preparato e sensibile, in grado di prepararci dal punto di vista mentale, prima che medico”.

Dopo un momento particolarmente sentito, nato dalle parole di chi ha avuto il coraggio di parlare di sé in prima persona, la parola è poi passata al presidente dell’associazione, l’avvocato Alberto Pistilli, marito di Anna Pezzarelli dalla quale prende il nome dell’associazione. “Non sono d’accordo con chi dice – ha esordito –  che il bene non fa notizia. Nel periodo in cui mia moglie affrontava la sua malattia non c’erano molte terapie messe a disposizione dei pazienti. Dopo la sua morte – ha continuato Pistilli – ho pensato che si potesse fare qualcosa per far sentire meglio i malati e le proprie famiglie. Così nacque l’idea dell’associazione, che vuole essere un aiuto psicologico perchi è costretto ad affrontare la malattia. In queste fotografie i protagonisti sono proprio i pazienti del reparto di oncologia che, all’interno del laboratorio, creano oggetti come i cappellini, utili per sostenere al meglio il periodo della chemioterapia. Continueremo – ha poi concluso il presidente Pistilli – a sostenere queste iniziative, cercando i raccontare la nostra esperienza all’interno del reparto, nel quale adesso, al contrario di qualche anno fa, si respira un’aria diversa, piena di vita”.

Molto significative anche le parole della signora Giglio, paziente di oncologia al Cardarelli, la quale ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa. “Questa mattina – le sue parole – ho provato una grande emozione nel vedere esposte le fotografie che raffigurano molto bene il nostro lavoro. Questo laboratorio è molto utile per allontanare i pensieri dalla malattia e sono davvero felice di aver contribuito alla creazione di questi cappellini. Per noi donne – ha spiegato – la perdita dei capelli è un momento difficile da affrontare e i cappellini, poi, hanno anche un costo importante. Ecco perché abbiamo pensato di produrli noi stesse. Per chiunque voglia sostenerci o portare nuove idee, può sempre venirci a trovare”,  ha concluso la Giglio con un pensiero rivolto alla cittadinanza.

 

Redazione

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